François Pierdet ha partecipato di recente alla 1^ edizione della 6 ore di Spoleto (svoltasi il 2 giugno scorso). Podista duttile ed amante anche dei trail, François Pierdet, a Spoleto, si è cimentato per la prima volta con un'Ultra "a tempo". Per lui, obiettivo quasi raggiunto, esperienza felicemente compiuta e gara archiviata nel bagaglio delle esperienze compiute.
Ecco, di seguito, il suo contributo.
(François Pierdet) Era da un po’ di tempo che volevo provare a correre una gara "a tempo" e l’occasione mi si è presentata a Spoleto: la prima edizione della 6 Ore di Spoleto è stata dunque anche la mia prima 6 ore. Presa la decisione di partecipare, mi sono iscritto con l’amico Fabio Z. (anche per lui sarebbe stato l’occasione di andare per la prima volta oltre la maratona…).
La data si è avvicinata rapidamente e purtroppo non sono riuscito ad allenarmi come avrei dovuto (e voluto), preso dal lavoro e dai compiti della prima media (…) e l’unico "Lungo" che mi è riuscito di fare è stato in occasione dell’Ecomaratona dei Marsi. Dopodiché mi son dovuto accontentare di qualche giro "al biscotto" e di gare brevi nelle quali, tra l’altro, ho ottenuto buoni riscontri di velocità… Insomma, la preparazione adeguata non c’era proprio (anzi…), ma in tanti mi hanno detto che in questo tipo di gara la testa conta molto di più e io, da questo punto di vista, mi sentivo forte e motivato… Proprio per questo motivo mi sono prefissato, dichiarandolo, l’obiettivo da raggiungere: 60k.
La competizione, organizzata dall’Atletica Spoleto 2010, prevedeva anche la classica maratona e in tutto siamo un centinaio a prepararci per affrontare i primi giri sotto un sole molto caldo.
Il percorso è un circuito stradale, di 1.081 mt, che costeggia la Rocca Albornoziana, offrendo un panorama stupendo sulla città e suoi monumenti, sul ponte e sulla natura umbra. Lì ritrovo l’amica Patrizia M., esperta ultramaratoneta (ma anche Francesco C.) che mi presenta quasi tutti i concorrenti: mi rendo conto che sto entrando in contatto con un mondo nuovo.
Mentre Fabio fa un giro per scoprire il circuito preferisco starmene tranquillo all’ombra e bere, perché la temperatura è piuttosto alta.
Qualcuno ha detto che faceva troppo caldo e che partire il pomeriggio era complicato, ma credo che sarebbe stato ancora peggio partire alle ore 08:00 e finire le ultime 2 ore con quel caldo.
Alle ore 14:00 si parte e cerco di trattenere il mio solito entusiasmo e di non andare troppo veloce: nella prima ora percorro quasi 12 km - ed anche nella seconda - e mi dico che sto andando bene, ma in realtà è già troppo veloce e avrei dovuto capirlo perché ho superato tanta gente nelle prime tre ore. Me ne renderò conto, quando alcuni - parecchi - mi supererano a loro volta nelle ore successive…
Il percorso si rivela abbastanza difficile (anche se in realtà non lo posso cmparare ad a quello di altre gare simili, visto che è la mia prima 6 ore), perché c’è una salita non ripida ma piuttosto lunga mentre la discesa è molto più breve; poi, ci sono tanti turisti che ogni tanto obbligano fare un po’ di zig-zag (anche perché lo fanno loro il zig-zag essendo venuto alla Festa Internazionale del Vino...); però questo clima di festa aiuta a far passare i giri.
Ed infatti non mi sono per niente annoiato a girare su questo stesso breve percorso perché, oltre alla vista e agli spettatori che ogni tanto si trasformano in tifosi, col passare del tempo sono cambiati i compagni di viaggio, la luce e naturalmente le mie condizioni fisiche e mentali.
Dopo i primi 30 km ho deciso di fare la salita camminando velocemente e cercando, intanto, di bere e/o mangiare… A questo proposito, direi che ho sbagliato la gestione dei rifornimenti (andrà meglio la prossima volta…), perché ho bevuto e mangiato troppo, ma ritrovare il tavolo ogni chilometro è stata una tentazione alla quale non ho saputo resistere abbastanza!
Ricordandomi dei consigli ricevuti ho provato a non guardare il tempo che passava (e che rimaneva), concentrandomi soltanto sul computo dei chilometri, come si fa in una gara “normale”: Buono l'intendimento, ma non è stato così facile…
Man mano che passava il tempo il mio ritmo rallentava e qualcuno che avevo superato mi riprendeva (come per esempio la vincitrice o anche Patrizia), senza citare naturalmente quelli che poi saranno i primi classificati: io intanto però continuo a mia volta a superare qualcuno (compreso l’amico Fabio…) e devo dire che questo continuo superare ed essere superato è piacevole e anche stimolante!
La quinta ora è stata per me la più difficile, perché la stanchezza accumulata era già tanta e non si vedeva ancora la fine.
Invece i miei ultimi 15/20 minuti di gara sono stati la conferma che la testa è molto importante in una gara a tempo, perché per riuscire ad avvicinarmi al mio obiettivo (anche se ero cosciente che non era ormai più raggiungibile) ho trovato le forze per “accelerare” di nuovo pur essendo molto, molto provato (basta vedere la foto!)
Pur non essendo riuscito a centrare pienamente il mio obiettivo, sono comunque soddisfatto (essendomi classificato primo di categoria e avendo riportato a casa una bellissima confezione di miele), anche perché sono convinto che si tratta di una gara alla mia portata (con, in futuro, una migliore gestione della gara e soprattutto allenamenti più adeguati): mi sono stati attribuiti 58,374 km anche se credo che ci sia un piccolo errore perché corrispondono esattamente a 54 giri mentre mi sono fermato circa 340m dopo l’arco della partenza…
Nel partecipare a questo tipologia di gara c’è, infine, un aspetto da non trascurare importante per chi, come me, è accompagnato: ad ogni giro si può ricevere una parola, un sorriso, un incoraggiamento.
Grazie alle caratteristiche del percorso e all’organizzazione mio figlio Cri ha potuto fare 5 giri un po’ con me, un po’ con Fabio (chiedendoci “Ma perché non andiamo più veloce?”)!
Ringrazio anche Denise Quintieri che ha fatto un servizio fotografico incredibile!
Per informazione il vincitore, Matteo Luzzi, ha corso 72,657km (il secondo è arrivato a quota quasi 67 km…) e la vincitrice, Lorena Piastra, 61,491 km.
Insomma è stata un'ennesima bella esperienza di corsa e sono decisamente molto contento di aver partecipato: anche se non ci siamo praticamente mossi dalla Rocca è stato un vero e proprio viaggio!
E pensare che qualcuno lo fa per 8, 12, 24 ore e … 6 giorni!
Ma ora è tempo di pensare ad un’altra avventura…
Vedi anche il seguente articolo:
6 ore di Spoleto (1^ ed.) Mattteo Luzzi e Lorena Piastra i vincitori di questa prima edizione