Daniele Baranzini ha preso parte alla 100 km di Seregno 2012, gareggiando nel Campionato del Mondo (ed Europeo) Master 2012. Qui si è classificato 9° assoluto, ma 66° nella classifica generale.
Ci sono momenti nelle corse lunghe, come quella di oggi a Seregno che formano una esperienza condivisa, un circolo di amici che inanellano cinque giri per giocare con cento chilometri. A volte sono di meno, e a volte sono molto di più di cento chilometri. Ma tutti questi uomini e donne che corrono in un girotondo magico danno un senso chiaro netto. Sono ultrarunner con un senso preciso e quindi semplicemente sostenibile.
Ecco di seguito per intero il suo racconto con le sue impressioni e le sue riflessioni.
Per me un runner sostenibile è un runner che ha un senso preciso. Questa storia non parla di numeri o prestazioni o performance particolari. Parla invece di runners sostenibili che mi hanno colorato la strada dell’ anello di Seregno. Che mi hanno regalato qualcosa di questo Campionato del Mondo 100k.
(Daniele Baranzini) Entro al Palaporada, mi guardo in giro. Tutti indaffarati, la routine. Vedo entrare il primo runner "sostenibile" di rilievo a cui presto subito attenzione. Yannis Kouros entra al Palaporada. Sembra che nessuno se ne accorga. Istintivamente mi alzo e vado a salutarlo. Lo ammetto, per me è un personaggio importante, sia per quello che dice e ovviamente per lo spessore. “Hi Yannis, how are you doing? Are you going to race?”, gli chiedo quasi all’entrata dei bagni. Lui mi guarda e mi risponde “Well, I am just here to relax and take it cool”. Mi chiede solo di che nazionalità io sia. Poi gli faccio una domanda che avrei sempre voluto chiedergli: “Last year you raced in the Spartathlon. When you arrived to Sparta then you directly run back to Athens again covering 500 km in the same run?”. Lui mi guarda e con un guizzo negli occhi mi risponde: “No, it is incorrect, when I arrived to Sparta I talked to the race organisers and after that I run back to Athens”. Sentirlo direttamente da lui è stato il primo regalo di Seregno. Lo saluto e torno a sedermi.
E’ imbarazzante dirlo, ma dopo i primi 30 km di gara lo incontro sul percorso. Lo riconosco dal suo stile inconfondibile e per 10 minuti gli sto dietro. Non riesco a superarlo. Era come se avessi un impasse psicologico a superarlo, come se paradossalmente facessi fatica a passargli davanti. Poi, facendomi forza vado avanti. Per me lui resta l’essenza del corridore delle ultradistanze, l’orizzonte più distante a cui attingo spesso per immaginare anche le mie corse concept run.
Il secondo runner sostenibile che incontro è Monica. Si, lei. Diciamo la Monica nazionale e basta. Va in coppia con una compagna e quando, in modo quasi impercettibile, nota che la compagna vuole più corsa lei la incita ad andare avanti senza preoccuparsi di lei. La spinge con le parole, non una, ma diverse volte. Questo gesto tra le due ragazze è per me il secondo regalo sostenibile di Seregno. E per me lei resta la Signora della Corsa. E una runner che ha la sostenibilità nel cuore, è una donna forte, punto e basta.
Il terzo runner sostenibile lo incontro sempre dentro la corsa. Forse avevo già fatto un 55 km, quando Nerino Paoletti mi si affianca. Quello che gli vedo fare con due ragazzi con la maglietta ITALIA è stupendo. Con parole decise si avvicina al primo dei ragazzi e con uno scambio di cinque li sprona a dare di più, a pestare dritto e non lasciarsi risucchiare indietro. Rallenta per farlo, rallenta come pochi farebbero. Questo atteggiamento è decisamente la sostenibilità fatta in persona. Io e Nerino ci facciamo un anello di 20 km assieme, inneggiando al “nostro” lago, il Lago Maggiore (noi viviamo li). Ricordo ancora il suo gesto al primo ristoro passando per completare l’anello dai 60 km in avanti. Si ferma al ristoro, mi aspetta un secondo e, mentre assieme ci infiliamo per un altro giro, mi passa un bicchiere d’acqua in corsa. Un altro regalo di questa giornata che corre. Grazie Nero.
Ci sono momenti nelle corse lunghe, come quella di oggi a Seregno che formano una esperienza condivisa, un circolo di amici che inanellano cinque giri per giocare con cento chilometri. A volte sono di meno, e a volte sono molto di più di cento chilometri. Ma tutti questi uomini e donne che corrono in un girotondo magico danno un senso chiaro netto. Sono ultrarunner con un senso preciso e quindi semplicemente sostenibile.
Ovviamente oggi, alla fine dei cinque anelli magici di Seregno, re Giorgio passa e regna sovrano. Noi lo rispettiamo cosi, con un sorriso e un grazie ancora.
Anche tu Runner Sostenibile e Speciale.
Daniele Baranzini (9° al MASTER Mondiale MM40, 66° (maschi) al campionato del Mondo 2012 a Seregno)
Foto (fi Maurizio Crispi): Daniele Baranzini taglia il traguardo
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