Un tempo, una delle caratteristiche del paesaggio cretese, soprattutto nelle zone interne più montagnese erano i mulini a vento, oggi lo skyline dell'isola più grande del Mediterraneo rischia di essere stravolto da una crescente selva di pale eoliche, a cui si aggiungono un'infinità di pannelli solari.
Come accade anche nel nostro territorio, c'è da chiedersi se questa "fioritura" orrenda di generatori eolici sia effettivamente giustificata dall'energia elettrica che viene prodotta oppure se non sia motivata dal business che ci sta dietro.
Secondo alcuni ci sarebbero delle tecnologie alternative per raccogliere l'energia dei venti d'alta quota e a costi molto più bassi e sostenibili, soprattutto in merito all'evitamento della strage di grandi e piccoli volatili che vengono sistematicamente falciati dalle pale in movimento.
“Come faccio a non urlare” è il titolo del video a cui vi chiediamo di prestare attenzione. Chi ama Creta, chi ha camminato a Creta, riconoscerà tanti luoghi.
Creta è in pericolo. A rischio invasione.
Da parte di chi? Pale eoliche e pannelli fotovoltaici.
Ma non sono cose buone e giuste, direte voi?
Abbiate la pazienza di guardare fino alla fine i 14 minuti di questo video e poi capirete. Creta sta reagendo.
Primo caso al mondo di ribellione di una popolazione ai poteri forti di lobby apparentemente “green” (la green economy…).
Questo video ne è la prova.
Realizzato con la collaborazione di Theo Papadoulakis, giovane regista, qui è nella versione sottotitolata in italiano, per far conoscere a tutti, turisti, viaggiatori, camminatori, del pericolo che corre questa isola magica e la sua terra.
Il business della produzione di energia sta comprando le terre dei più poveri. Cosa possiamo fare noi, che amiamo Creta e nostra madre Terra?
Nikos Kazantzakis disse “Abbiamo responsabilità per questa Terra, e se non si salva siamo colpevoli”.
Per firmare la petizione seguire il link.
Fate girare la voce...
“Vivere con le ali aperte”. È ora.