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9 agosto 2015 7 09 /08 /agosto /2015 02:27
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 13^ tappa da Agés a Burgos. Basta roncadores! Ultreya!
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 13^ tappa da Agés a Burgos. Basta roncadores! Ultreya!Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 13^ tappa da Agés a Burgos. Basta roncadores! Ultreya!

(Emanuela Pagan, 6 agosto 2015) La notte è troppo lunga incastrata tra il soffitto e un letto traballante senza scaletta. Un vietnamita mi aiuta a scendere per andare in bagno perché il letto è sprovvisto di scaletta.
L'alba è una liberazione dalla piccola stanza densa di persone in cerca di riposo disturbato da mosche e zanzare.

Parto, ma dopo pochi metri mi fermo per sistemarmi la scarpa che combatte con una vescica.

Passano i chilometri, li percorro tutti in un fiato, perché se mi fermo la vescica avverte la mia testa e mi fa camminare male. Scelgo la via asfaltata, noiosa. Costeggia l'aeroporto e si inoltra nella zona industriale. Un lungo rettilineo tra fabbriche e negozi. Burgos è davanti a me. Penso a tutti quei noiosi rettilinei che ho corso in alcune gare. Questa esperienza è una preparazione mentale efficace per le mie corse.
La quantità non mi fa più paura. Se arrivo a Santiago, la maratona me la berro' come aperitivo.

Il rettilineo entra nella città. Negozi molto belli. Ci sono i saldi. Non posso comprare nulla per non aumentare il peso del mio zaino, ma scopro con gioia che gli sconti durano fino al 31 agosto. Inizio a progettare che se arrivo a Santiago compro un trolley, perché sulla schiena non intendo portare più nulla per almeno dieci giorni e dilapido il patrimonio che ho risparmiato dormendo negli ostelli in vestiti.

Avrei voluto fotografare la faccia della ragazza della reception quando mi ha visto entrare nella hall raffinata e antica con il mio abbigliamento da pellegrina: short, manica corta, cappellino, guantini, bastoncini. Le comunico che ho una prenotazione e poi sarebbe arrivata un'altra mia amica. Rassegnata, ma diligente, risponde alle mie domande e mi consegna la chiave di una fantastica stanza in stile antico con bagno privato e vasca da bagno.

Niente roncadores questa notte.

Burgos mi piace. Il suo centro storico è incantevole. La cattedrale mi lascia a bocca aperta. Vorrei tornarci con calma per visitarla godendomela, invece di girarla in infradito

per lasciar respirare i piedi arrossati.

Aperitivo con tapas e cena con specialità locali insieme a spagnoli con la mia amica italiana. L'ho conosciuta camminando. Lungo il cammino si diventa amici in pochi passi. Ora dividiamo una camera con bagno alla fine di ogni tappa.

Bisogna riposare per recuperare la stanchezza, basta roncadores!

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 13^ tappa da Agés a Burgos. Basta roncadores! Ultreya!
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5 agosto 2015 3 05 /08 /agosto /2015 23:25
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelle

(Emanuela Pagan, 5 agosto 2015) Rinvigorita da una paella strepitosa della sera prima, sono partita ottimista per questa tappa di oltre 27 km. Sono percorsi solitari. Sotto il sole. Attraversano paesi costituiti da quattro case strette a definire una via.
Qualche gatto. 
Un anziano con il suo cane.
Scena già vista.

Da Villafranca Montes de Oca a San Juan de Ortega esiste un lungo rettilineo con salite e discese. Il vento solleva la terra. Bianca, rossa, a tratti gialla. Entra negli occhi, si respira dal naso.

Agés giunge dopo una stradina tra alberi, morbida ai piedi.

Oggi mi sono divertita a fare la pittrice. Ho preso l'azzurro del cielo, la luna vi si appoggiava ancora nonostante il sole alto, e l'ho usato per colorare tutte le nuvole. Ne ho ricavato un piccolo enorme spazio sotto cui essere felice.

Paella anche stasera. Il sole fa fatica a tramontare qui dove la notte è solo una pausa del cammino.

Dormo in un ostello a pochi euro, preferisco sentire russare qualche orso straniero che rimanere assordata dal silenzio delle stelle.

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelle
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelle
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelleEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelleEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. la 12^ tappa da Belorado a Agés. Non voglio essere assordata dal silenzio delle stelle

Villafranca Montes de Oca è un comune spagnolo di 140 abitanti situato nella comunità autonoma di Castiglia e León.

È attraversata dal Cammino di Santiago di Compostela.
Anticamente offriva al pellegrino un rifugio dove passare la notte prima di affrontare l'ascesa ai Montes des Ocas, temuto per la presenza di lupi e briganti. Oggi, diversamente da un tempo, il paesino è attraversato dalla statale Logrono-Burgos, importante asse per il trasporto merci tra queste città, le più grandi della regione.

San Juan de Ortega è un comune della provincia di Burgos, nella comunità autonoma di Castilla y Leon (Spagna)
San Juan de Ortega è definito amministrativamente "piccola organizzazione locale" o Quartiere Consiglio ed ha una popolazione media di 18 abitanti per tutto l'anno. 
Il Cammino di Santiago rende questo piccolo paese un punto di incontro e di sosta: vi si trova , un ambiente tranquillo ricco di beni culturali e ambientali. 
In primavera e in estate tra turisti e pellegrini si superano le 100 presenze al giorno 

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5 agosto 2015 3 05 /08 /agosto /2015 04:53
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni

Prosegue il Cammino di Santiago di Emanuela Pagan: questa volta contravvenendo alla consuetudine, verranno pubblicati assieme i resoconti di tre tappe consetuive, di cui non sono arrivati giornalmente i resoconti.
Le cronache di queste tre tappe Emanuela li ha inviati assieme e quindi assieme li pubblicheremo.
Il suo movimento complessivo nei tre giorni di cui diamo il resoconto è stato da Ventosa a Belorado, passando per Ciruena e per Granon, e soprattutto attraversando momenti di crisi e di riaccensioni delle speranze.
Il Cammino di Santiago, al di là della sua interpretazione valoriale religiosa e confessionale ha un valore universale. Può essere affrontamento con spirito laico e tuttavia provoca grandi movimenti interiori, facilitati dal totale disancoramento dalle proprie abitudini. Trasformazioni che giungono inattese, che, a volte, possono essere riconosciute soltanto a posteriori molto dopo la fine del Cammino e cominciano a verificarsi quando il corpo è sempre più macerato dalla diuturno fatica del Camminare e man mano che si si libera sempre più dalle scorie e dalle cose superflue che affolano la nostra vita ordinaria e riempiono la nostra mente.
Questa potenzialità del Cammino finisce con il colpire anche i più riottosi e i più scettici, perfino coloro che vi sono accostati con piglio esclusivamente sportivo e performativo (anche loro, alla fine, sono costretti a cedere e a ricredersi).

Il Cammino pone le basi per un'espeienza estatica "laica", nel senso etimologico della parola "ex-stasis", cioè fuori dall'immobilità, ed è scatto, movimento interiore, trasformazione.

 

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doniEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doniEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni

(9^ tappa, Ventosa - Ciruena, 2 agosto 2015) All'inizio la tappa è molto bella. Si attraversa una zona dove la terra rossa si è conglobata in forme fantasiose. L'immaginazione viaggia insieme ai chilometri.

Un alto palo indica quanti ne mancano a Santiago. All 'inizio sembra un'informazione rassicurante, poi diviene fastidiosa ripetuta a ogni chilometro.

Lasciato il piccolo centro di Azofra la strada diviene un lungo sentiero in mezzo ai campi di grano. Nessun pellegrino davanti o dietro di me. Non mi resta che guardare non troppo lontano dai miei piedi per far passare lo spazio che mi separa da Ciruena.

I paesi che sto attraversando sono rare case in mezzo al nulla. Vedo una piscina, ma calcolo la disponibilità di metri quadrati di acqua che avrei in mezzo a tutte quelle famiglie in pausa domenicale.

Decido di andare direttamente all'ostello dove trovo Pier e Carolina conosciuti la sera prima.

Una terrazza sotto un angolo di cielo mi aspetta per una fantastica dormita.

Nel sottofondo il francese si mischia con l'inglese in una dolce nenia.

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doniEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni

(10^ tappa, Ciruena-Granon, 3 agosto 2015) Oggi parlo con la mia ombra. È davanti a me che si muove ritmicamente. Le chiedo perché non si ferma a riposare, anzi, la vorrei convincere a prendere un autobus e andare fino a Santiago seduta guardando correre il paesaggio fuori dal finestrino. Non ne vuole sapere. Continua il suo movimento ritmico e non mi risponde.

Non avevo mai fatto un cammino. Qui non si può sbagliare niente. I primi due giorni avevo il peso sbilanciato e una delle mie gambe se ne è accorta. Avevo pensato di mettere le scarpe da trail e avevo sentito che il mio piede si stava lamentando, ma non volevo togliermele fino in albergo.

Il risultato è una piccola, ma fastidiosa vescica.

A Grañón faccio i conti con la farmacista. In questo paese c'è anche una piscina.

Mi fermo.

Se c'è una cosa che ho imparato è rispettare il mio fisico. È l'unico modo per stare bene.

Giornata di rilassamento in un piccolo paese che offre poco. Un pane molto buono e fresco anche a sera tardi. Gli anziani si siedono fuori dalle porte delle loro abitazioni a parlare per far arrivare la notte.

Mosche fastidiose vi abitano in numero maggiore della popolazione.

Santiago non mi sembra più così scontata.

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doniEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Ventosa a Belorado in tre tappe. C'è un po' di crisi nell'aria, ma il Cammino va avanti con tutte le sue sorprese e i suoi doni

(11^ tappa, Grañón - Belorado, 4 agosto 2015) Se la matematica non inganna potrei ancora arrivare a Santiago nel tempo previsto. Decido di dormire in una camera singola con bagno.

Il mio sistema immunitario è indebolito, meglio non metterlo alla prova con batteri stranieri.

Oggi faccio una tappa unica senza soste. Parto con la camera prenotata. Scherzo con un giapponese quando incontriamo il cartello che indicano i 555km mancanti. "Only?", gli sorrido, "It's a joke!".

Lui ride. Entrambi sappiamo che sarà molto seria la faccenda.

Supero un sacco di pellegrini, rallento un attimo con una coppia di connazionali, ma ho voglia di ridurre il tempo da stare in piedi.

Attraverso paesi mezzi distrutti. Un vecchio con il suo cane mi saluta. Una carezza non la nego all'animale. Come quella data ieri a un gatto rosso e bianco. Sembrava bello da dietro, invece aveva un occhio rovinato, il naso tagliato e una zampa inutilizzabile.

Si muoveva tra le sedie di un bar. I bambini scappavano inorriditi. Lui si accasciava per terra, incurante, a guardare la chiesa.

Dopo aver finito il mio bocadillo con tortilla, l'ho accarezzato. Non se lo aspettava. È rimasto lì con il muso un po' sollevato. Non ha fatto le fusa. È passato troppo tempo da quando è stato amato.

Belorado sembra non arrivare. Architetto che se non è oltre la prossima curva, prendo un autobus dritto per il finisterre. Dormo e mi alleno per la maratona.

Spunta l'albergo prima che riesca a immaginare la prima onda dell'oceano.

Per oggi finisce con i piedi immersi in una piscina in cui incaute api finiscono con l'annegare.

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2 agosto 2015 7 02 /08 /agosto /2015 05:16
(foto di Emanuela Pagan)
(foto di Emanuela Pagan)

(foto di Emanuela Pagan)

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. L'ottava tappa da Logroño a Ventosa. Cantando e chiacchierando la strada si fa più breveEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. L'ottava tappa da Logroño a Ventosa. Cantando e chiacchierando la strada si fa più breve
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. L'ottava tappa da Logroño a Ventosa. Cantando e chiacchierando la strada si fa più breve
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. L'ottava tappa da Logroño a Ventosa. Cantando e chiacchierando la strada si fa più breveEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. L'ottava tappa da Logroño a Ventosa. Cantando e chiacchierando la strada si fa più breve

(Emanuela Pagan, il 1° agosto 2015) Splende il sole e Logroño sembra più amichevole mentre cammino nelle strade semivuote.

Una signora mi indica il cammino. Qui tutti augurano che sia buono.

Penso che questo viaggio sia una vita in miniatura.

Gli occhiali scuri mi proteggono gli occhi. La pista ciclabile è meravigliosa, piena di persone che corrono e camminano.

C'è persino un piccolo lago con cigni assediati da una famiglia in gita.

Navarrete arriva presto. Stanno facendo una festa nella piazza antistante la chiesa. La musica mette allegria. Incontro pochi pellegrini oggi. Hanno l'abitudine di alzarsi prima del sole. Decido che posso cantare. Nessun orecchio verrà offeso dalle mie note stonate e gli uccellini porteranno pazienza. Sulla retina è ancora impressa l'immagine della statua della Madonna di Navarrete.
Spiccava sull'altare che l'abbracciava come una grotta dorata. Ho trovato anche una foto di papa Giovanni Paolo II. Anche qui vive il suo ricordo.

Ormai sono all'inno italiano, il repertorio sta finendo quando incontro un norvegese. Incredibilmente scopro che non è mai stato a Tromso. Mi tocca raccontargli come appare l'aurora boreale da lassù.

Ricordi che diventano vivi in queste strade contornate da vigneti.

Ventosa La Rioja appare dietro un angolo. Chiaccherando la strada è più breve.

L'ostello è una pace racchiusa tra le case.

Aspetto la notte per vedere il piccolo principe viaggiare tra le stelle.

Le prime due foto in alto sono di Emanuela Pagan

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1 agosto 2015 6 01 /08 /agosto /2015 18:33
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La settima tappa da Torres del Rio a Logroño. Vengono a galla le paure, ma l'essenziale è invisibile agli occhi

(Emanuela Pagan, 31 luglio 2015) Ecco che si presentano. Tutte insieme. Le mie paure. Le aspettavo, ma non così presto. Avranno sicuramente preso forza dal cielo grigio. I tuoni minacciosi hanno dato loro la voce. Logroño mi spaventa.

Dall'alto della collina mi appare enorme. Ci sono addirittura i grattacieli. Sento di perdermi dopo tutte queste strade tranquille e questi piccoli paesi a misura umana. Qui divento una formica.

L'apprensione viene mitigata dalla gentilezza della signora dell'ostello. Parla anche italiano. Qui l'inglese non lo conosce nessuno. Da quando sono partita mi sto esprimendo in francese, inglese e italiano, uccidendone le grammatiche. Comunque mi capiscono.

Riesco ad allenarmi in piscina. Hanno un centro sportivo enorme e poco frequentato. Non mi sembra vero e 60 vasche scivolano via senza pensieri.

Non mi fermerò più in una grande città. Non trovo un ristorante aperto. Spagnoli tristi persi dietro una sigaretta riempiono le strade. Mangio in ostello con dei francesi. Non si capiscono neanche fra di loro. Ingerisco tortilla come se fossi in carestia. Non sapevo che questo cibo balla la notte nello stomaco.

Le paure me le mangio a colazione, ma qui è sera tardi.

Un bimbo piange fuori disperato. Sarà sicuramente colpa di una tortilla.

Mi scrivono di crederci. Ripenso al piccolo principe, una delle mie storie preferite. L'essenziale è invisibile agli occhi. L'ho usata questa frase, una volta, come premessa a dei racconti. Questo sogno non sarà divorato dalle mie paure.

Appena digerisco le tortilla me le mangio.
Ci credo troppo. Santiago è già nel mio cuore.

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La settima tappa da Torres del Rio a Logroño. Vengono a galla le paure, ma l'essenziale è invisibile agli occhi
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La settima tappa da Torres del Rio a Logroño. Vengono a galla le paure, ma l'essenziale è invisibile agli occhiEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La settima tappa da Torres del Rio a Logroño. Vengono a galla le paure, ma l'essenziale è invisibile agli occhiEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La settima tappa da Torres del Rio a Logroño. Vengono a galla le paure, ma l'essenziale è invisibile agli occhi

Logroño, in italiano Logrogno, è un comune spagnolo di 150.071 abitanti, capoluogo della comunità autonoma di La Rioja, la seconda più piccola delle 17 regioni spagnole.
La città, bagnata dal fiume Ebro, ospita quasi la metà della popolazione dell'intera regione. Situata nel nord della Spagna, è stata storicamente un luogo di passaggio e di frontiera, ed è ancor oggi un punto d'incontro, di riferimento ed incrocio di strade.
La via più famosa, il Cammino di Santiago di Compostela, porta alla scoperta di Logrogno i pellegrini di paesi lontani. La città è stata disputata tra gli antichi regni della Penisola Iberica durante il Medio Evo, e nell'ultimo secolo, ha sperimentato una crescita demografica lenta ma significativa rispetto alle popolazioni vicine, provocata principalmente dai movimenti migratori da altre province (comarche) della regione. È la capitale gastronomica spagnola dal 2012.

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31 luglio 2015 5 31 /07 /luglio /2015 05:28
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 6^ tappa da Villamayor de Monjardin a Torres del Rio: Santiago è un sogno
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 6^ tappa da Villamayor de Monjardin a Torres del Rio: Santiago è un sognoEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 6^ tappa da Villamayor de Monjardin a Torres del Rio: Santiago è un sogno
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. La 6^ tappa da Villamayor de Monjardin a Torres del Rio: Santiago è un sogno

(Emanuela Pagan, 30 luglio 2015) Pioggerellina sottile scende a cadenzare i passi. Non dà fastidio. I pellegrini sembrano tante lumache colorate con il loro zaino avvolto nella mantella.

L'umore delle persone è sempre ottimo, una ragazza mi sorpassa cantando.

Non dura molto la pioggia. Il cielo diviene blu scuro. Delle nuvole si riversano sul monte vicino. Sembra una soffice cascata bianca impalpabile. Travolge tutto nella sua lentezza, anche il monumento costruito sulla cima.

Santiago è un sogno. Qualcuno me lo ha raccontato, perché non percorre il cammino per la prima volta. Ogni volta che me ne parlano sento un brivido.

Ci penso. In mezzo a qualche chilometro. Visualizzo come potrebbe essere. Come l'arrivo di una maratona. Poi sarà ineguagliabile, come il traguardo dei 42.195m, troppo agognato per poterselo dimenticare, troppo breve per poterlo esprimere.

Passo per Los Arcos. Per me è diventato impossibile resistere alle tortilla. La ricetta è semplice. Penso che ne farò a tonnellate se torno in Italia.

Le chiese all'interno sono barocche e sfarzose. Molto oro e innumerevoli dettagli. Dopo il primo incanto, si perde la vista del singolo. Bisogna separare l'insieme per apprezzare la statua della Madonna. È rappresentata come un'orientale.

All'esterno la pioggia è ancora incerta.

La tappa è breve oggi. Si rifiata perché Santiago è ancora distante. Non è una gara. Voglio portare le mie gambe e i miei piedi sani all'arrivo in quella piazza.

Torres del Rio è un paese piccolo, la tienda apre solo poche ore al pomeriggio.
Mi concedo il lusso di un albergo. Mi stupisco ad apprezzare un asciugamano e un letto con le lenzuola. Avere una doccia e un bagno a mia disposizione mi sembra incredibile. Dalla terrazzina si vede la luna. La cena è stata in compagnia, i sogni saranno solitari. Sorrido pensando che stanotte non dovrò nascondermi nel sacco lenzuolo mentre scrivo per non disturbare con la luce del tablet.

Torres del Rio, meta finale della sesta tappa di Emanuela è un piccolo borgo di 172 abitanti
Torres del Rio, meta finale della sesta tappa di Emanuela è un piccolo borgo di 172 abitanti
Torres del Rio, meta finale della sesta tappa di Emanuela è un piccolo borgo di 172 abitanti

Torres del Rio, meta finale della sesta tappa di Emanuela è un piccolo borgo di 172 abitanti

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30 luglio 2015 4 30 /07 /luglio /2015 11:50
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisce
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisceEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisce
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisceEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisce
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisceEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisceEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisce

(Emanuela Pagan, 29 luglio 2015) Farfalle colorate attraversano la strada mentre covoni sono depositati come totem nei campi dalla terra rossa.

Si entra nella zona dei vigneti. Sono bassi. Il vino è inserito pure in una fonte appositamente allestita per il pellegrino. Dissetarsi è d'obbligo in una giornata calda spazzata dal vento che porta via la temperatura.

Ho lasciato la reflex a casa. Pesava troppo. Ho una compatta discreta, ma devo ammettere che faccio fatica a fotografare. Immagazzino nella mia mente mille immagini. Le gusto con gli occhi, le fisso a un ricordo. Restano appese come tanti quadri esposti in una bella stanza.

Santiago è lontana.

Ho lasciato il mio mondo fuori da questo viaggio per entrare nel mondo e mi rendo conto che sarà difficilissimo tornare alla mia quotidianità. Qui vivo senza tempo, l'unico riferimento è lo spazio. È questo che guarisce. Da ogni amarezza della vita. Possono passare molteplici secondi, ma se si resta fermi nel punto in cui si piange, le lacrime scaveranno un pozzo.

Camminando ogni paese, prima lontano puntino, diviene reale.

Il primo che incontro, Cirauqui, è molto caratteristico con le sue case in pietra tutte disposte in salita.

Estellea ha una chiesa dalla pianta irregolare perché posta su una collina. Il suo chiostro antico è incantevole e pieno di rose dalle sfumature ricercate. Il resto della città è caotico e a tratti fatiscente. Meglio la via che risale sulle dolci colline.

Il vento stasera chiama le nuvole. Finisce un'altra giornata. I pellegrini si coricano molto presto. Fuori c'è ancora luce, ma la stanchezza la ignora.

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago (5^ tappa). Da Mañeru a Villamayor de Monjardin: lo spazio che guarisce

La tappa di Emanuela del 29.07.2015 si è snodata da Mañeru a Villamayor de Monjardin, sempre attraverso la comunità autonoma della Navarra, alle soglie della Meseta, con l'attraversamento di piccoli borghi antichi. Per esempio Cirauqui, da lei citato, ha una popolazione di poco più di 500 abitanti, mentre Villamayor de Monjardin, dominata da un antico castello posto sulla cima di un colle poco distante dal borgo, ha appena 134 abitanti. Il borgo di partenza Mañeru ne ha invece poco meno di 400.
E' facile dunque essere dominati dalla sensazione della solitudine, mentre si attraversano questi territori, in compagnia spesso solo del vento, in cui è lo "spazio" quasi senza tempo l'elemento dominante.

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29 luglio 2015 3 29 /07 /luglio /2015 03:07

Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Cizur Menor a Maneru (4^ tappa). Ci sono storie che vanno raccontate

(Emanuela Pagan) Ci sono storie che vanno raccontate con un sospiro perché, se scritte troppo forti, il vento se le porta via.

Le raccontano i girasoli in un campo a pochi chilometri da Cizur Menor, mentre passano i pellegrini.

La salita porta all'Alto del Perdòn. Questo è il posto dove il vento incontra le stelle. Salendo qui i peccati sono perdonati fino alla fine del cammino.

Il vento qui si trasforma in energia costituendo un grande parco eolico.

Le stelle stavano dormendo, ma sicuramente questa notte, al loro risveglio, incontreranno il vento.

La discesa è la giusta penitenza per i peccati commessi: ripida e sassosa.

A Uterga cucinano un'ottima tortilla. Il paradiso guadagnato è giunto a tavola.

Il sole vuole darsi importanza, imbrunendo la pelle dei camminatori.

Puente la Reina è in festa.

Gli abitanti sono tutti vestiti di bianco con un fazzoletto rosso. Brindano e mangiano su tavolate buttate nell'ombra della via.

Da queste parti liberano i tori, decido cautamente di lasciare la città attraversando il famoso ponte romanico dove vivaci bambini si sono improvvisati doganieri e fanno scoppiare petardi.

Mi fermo in un piccolo paese carino e ospitale. L'unico albergue offre una cena spagnola che consumo con una coppia di francesi, un'austriaca e un'italiana.

L'ostello è dotato di una corte dove i vestiti si asciugano al vento. Guardo in alto, attendo l'accendersi della prima stella immaginando come sarà abbracciata dal vento.

L'Alto del Perdón è un'altura di circa 735 metri s.l.m. situata lungo la via francese del cammino di Santiago. Si trova al centro dell'omonima sierra nel comune di Zizur Mayor, appartenente alla provincia autonoma della Navarra, a circa 13 km da Pamplona e 10 km da Puente la Reina.
Sulla sommità dell'Alto sono poste circa 40 pale eoliche, che sfruttano il notevole vento della zona, e uno dei più particolari monumenti al pellegrino posti lungo il Cammino.
Questo monumento, eretto nel 1996 dagli Amici del Cammino di Navarra, reca incisa la frase Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas (Dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle), che richiama sia il costante vento che soffia sulla collina sia la leggenda del ritrovamento della tomba dell'apostolo Giacomo (indicata appunto da una stella all'eremita Pelayo nell'813).

Puente la Reina è il luogo in cui di congiungono il Camino Francés, che arriva dal Passo di Roncisvalle, ed il Camino Aragonés che è la strada attraverso il Passo del Somport. Al punto di congiunzione tra questi due percorsi che portano a Santiago de Compostela, sito all'ingresso del paese si trova un "Monumento al Peregrino", che reca l'iscrizione: «Y desde aquí todos los Caminos a Santiago se hacen uno solo» ("da questo punto tutti i cammini per Santiago diventano uno solo").

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Cizur Menor a Maneru (4^ tappa). Ci sono storie che vanno raccontate
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Cizur Menor a Maneru (4^ tappa). Ci sono storie che vanno raccontateEmanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Cizur Menor a Maneru (4^ tappa). Ci sono storie che vanno raccontate
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28 luglio 2015 2 28 /07 /luglio /2015 05:55
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Larrasoaña a Cizur Menor (3^ tappa)
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Larrasoaña a Cizur Menor (3^ tappa)

(Emanuela Pagan) Questa mattina le nuvole grigie impensierivano i pellegrini durante il cammino verso Pamplona.

Non tutte le promesse vengono mantenute, neanche le nuvole ce la fanno. Niente pioggia oggi. Solo un vento che toglieva forza al sole.

Si arriva a Pamplona accompagnati dal Rio Argo, attraversandolo più volte grazie ai suoi antichi ponti di pietra.

Ero giunta in questa città in aereo in una notte illuminata dalle stelle e l'avevo lasciata la mattina presto ancora addormentata e silente.

Ritrovarla all'ora di pranzo, dopo ore di cammino in cui i pensieri erano i rumori più forti, è stato frastornante.

Le sue vie piene di vita di gente mi hanno disorientato.

Mi son resa conto che non avrei avuto la concentrazione e l'energia necessaria per godermi eventuali musei. Senza considerare che ormai sono una cosa sola con lo zainetto da trail a cui ho dato anche la funzione di stendino per la biancheria. Ho quindi rifiatato in un bar mangiando una tortilla e bevendo una spremuta d'arancia. Bisogna alimentarsi e prendere vitamine, il cammino è appena iniziato.

In alcuni tratti di strada il pensiero di tutti i chilometri ancora da fare mi ha fatto sentire più stanca. Ho applicato gli insegnamenti dei miei amici del triathlon. Mi sono concentrata sul respiro.

Se si pensa alla vita nella sua lunghezza può sorgere un senso di vertigine, ma gli attimi vanno vissuti uno alla volta.

Non penserò più ai chilometri che mancano, ma solo al singolo passo.

Accanto a un'antica chiesa del 1200 trovo anche una piscina.

La giornata termina con un tuffo e risate al cielo.

Le cene degli italiani saranno chiassose, ma restano le più prelibate.

Questo cronaca riguarda la terza tappa del Cammino di Santiago, con un percorso da Larrasoaña a Cizur Menor, passando da Pamplona 4 km prima. 
Cizur Menor è sede di un famoso e frequentato Ostello gestito dall'Ordine per i Pellegrini del cammino di Santiago di Compostela

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27 luglio 2015 1 27 /07 /luglio /2015 05:59
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)

(Emanuela Pagan) Chilometri facili lungo le strade collinari alle pendici dei Pirenei. Piccoli paesi appaiono dopo salite e discese. Poche case ordinate, bianche con i bordi delle finestre colorati.

Si capisce perché Hemingway ha trovato a Burguete il tempo di scrivere in pace.

Il rio Arga è un toccasana per i piedi. Libellule e farfalle blu volano a pelo d'acqua sotto il ponte de la rabia.

Ancora qualche chilometro e appare Larrasoaña. Un fiume attraversato da un ponte medievale e la vita che scorre lenta e tranquilla.

Mi sembra di essere partita da un mese, tanto lontana mi appare la quotidianità del passato.

Oggi ho trovato dei compagni di cammino connazionali. Ognuno con la sua storia. Un obiettivo comune per sconfiggere le ombre del passato.

Mi rilasso con una spaghettata preparata da un italiano e, quindi, al dente.

Guardo la luna e penso al portafortuna che mi è arrivato il giorno della partenza. Sta portando un gran bene. L'energia dentro di me viene da tutte le persone che mi stanno pensando da casa e mi vogliono bene. Il loro pensiero mi accompagna in questo viaggio.

 

Emanuela Pagan e il Cammino di Santiago. Da Roncisvalle a Larrasoaña (2^ tappa)
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  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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