Suan Selenati, il pilota friulano, protagonista della sensazionale impresa di volare in deltaplano dallo Zoncolan all’Olimpo, all'arrivo ha "aperto" il suo zaino: prosciutto, formaggi e birra artigianale,provenienti da Sauris, lo splendido borgo alpino della Carnia, dove ha effettuato la preparazione
Sauris (UD), ottobre 2013. Suan Selenati ha coronato il suo sogno, volare dallo Zoncolan al Monte Olimpo. Missione compiuta con l’amico Manuel Vezzi. Il "Cigno della Carnia" è tornato al suo nido di Sauris. Sano, salvo, soddisfatto, dopo una quarantina di giorni.
Selenati ha sorvolato nove paesi europei, attraverso un solo cielo sul quale ha scritto un messaggio di pace e lanciato un appello al Comitato Olimpico Internazionale: fare del deltaplano una disciplina a cinque cerchi.
Il tempo ci dirà se Suan Selenati vincerà anche questa sfida. Adesso, per lui, è tempo di riposare e pensare alla prossima avventura. A ispirarlo sarà ancora l’incantevole villaggio di Sauris, il cui nome figura nel prestigioso club dei borghi autentici d’Italia e dell’Associazione Alpine Pearls.
I sentieri da percorrere a piedi o in mountain bike, che salgono verso il Monte Bivera, al Col Gentile, al Monte Tarondon, al Crodon di Tiarfin, allo stesso Zoncolan. I boschi “accesi” dai colori del foliage autunnale. I prati della valle Lumiei e i riflessi di luce sul lago artificiale creato dalla diga, capolavoro di ingegneria, costruita durante la Seconda Guerra Mondiale anche con il contributo dei prigionieri neozelandesi. Sono queste le meraviglie di un paesaggio in cui l’uomo ha saputo armonizzare la propria arte.
Idealmente, nel suo zaino Selenati ha messo anche le specialità che oggi rendono famosa Sauris: il suo dolce prosciutto crudo, affumicato con legno di faggio e aromatizzato con ginepro ed erbe del posto; lo speck, i formaggi di malga e la birra locale, la Zahre, che porta il nome del paese in lingua Saurana, enclave tedesca in Carnia, le cui origini risalgono al XIII secolo.
Secondo la leggenda a fondarlo furono proprio due soldati germanici, che si arrampicarono in questo angolo di Friuli per trovare rifugio dagli orrori della guerra. Ebbero una grande intuizione, a quanto pare. Sauris s’è sviluppata puntando sulla valorizzazione dei mestieri della montagna, guardando con mente aperta alle innovazioni. E oggi è un’oasi di pace e armonia. Tra uomo e natura.
E adesso che nell’aria si comincia ad avvertire già l’odore della nave, a Sauris si preparano per l’inverno. Perché da queste parti la voglia di stare all’aria aperta non conosce orari e stagioni. Proprio a Sauris, infatti, fu realizzato nei primi Anni ’90 il primo impianto di illuminazione per lo sci in notturna del Friuli, e uno dei primi in Italia.
Con decine di chilometri da percorre in motoslitta, la Perla della Alpi, inoltre, è pronta a soddisfare la voglia di esplorare piste non battute dal turismo di massa. Ad elevarsi sopra i luoghi più comuni. A farsi scoprire da chi ama un turismo dinamico, ma a misura d’uomo, ideale per le famiglie. A volare alto e lontano. D’altra parte, con un testimone come Suan Selenati, gli orizzonti sono ampi e limpidi per natura.
Per ulteriori informazioni: www.sauris.org.
Per seguire giorno per giorno l’impresa si Suan, www.suaselenati.org.