Anche chi fa parte dovrebbe essere capace di assaporare la "lentezza" come qualità essenziale della vita, mettendo da parte la filosofia del Citius! Altius! Fortius! l'espressione latina che significa "Più veloce!, più in alto!, più forte!" e che costituisce il motto olimpico ufficiale (assieme ai cinque cerchi e alla fiamma, uno dei principali simboli olimpici). Il motto fu adottato come motto del Comitato Olimpico Internazionale fin dalla sua fondazione nel 1894 (anche se fu usato per la prima volta in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 1924), proposto da Pierre de Coubertin ma ideato da Henri Didon (1840/1900), un celebre predicatore domenicano, al quale le Poste vaticane dedicarono un aerogramma nel centenario della morte (ossia nel 2000) .
Anche se si tratta di una esortazione originariamente rivolta a ogni atleta perché tendesse sempre al superamento agonistico dei propri limiti personali, come sovente accade per ogni motto anche questo ha finito col definire una filosofia di vita, allineata alla frase che viene comunemente associata allo spirito olimpico — forse ancora più nota del motto ufficiale — e cioè "L'importante non è vincere, ma partecipare", attribuita allo stesso Barone De Coubertin.
Spesso il nostro approccio alla pratica dello sport (e quindi anche alle vicissitudini della vita) è condizionato - senza che noi ne abbiamo molta consapevolezza dall'esortazione contenuta nel famoso motto latino. E questo spesso ci fa diventare concitati, frettolosi in qualsiasi cosa facciamo: tutto ciò che è in qualche modo collegato con la lentezza ci sembra una perdita di tempo oppure qualcosa di futile.
Ma se andare sempre a mille o a duemila, da un lato, regala emozioni adrenaliniche, dall'altro lato finisce con il logorare. Ogni tanto bisogna saper "deporre le armi" e riposare (anche un riposo "attivo" va bene), fare altro e assaporare le gioie del "vivere con lentezza".
La "lentezza" arricchisce la nostra vita e il nostro spirito, ricordiamocelo...
Nel contesto del movimento a favore della lentezza come pratica di vita e di sviluppo sostenibile, si inseriscono diverse iniziative, come questa ad esempio.
Anche quest'anno L'Arte del Vivere con Lentezza Onlus vi invita a partecipare a Leggevamo Quattro Libri al Bar - Lettori Cercasi, festival diffuso della lettura a voce alta; un'occasione per raccontare e raccontarsi attraverso un libro, riassaporando la voglia di stare insieme nei bar (e non solo) delle nostre città, da sempre luoghi di incontro di uomini e culture.
Giunta alla sua quinta edizione stiamo ricevendo adesioni anche da ospedali, case di riposo, asili, scuole, case editrici, uffici, luoghi di lavoro... durante l'anno sono anche partite delle letture nelle case circondariali.
Ciascuno può mettere in campo la vostra creatività: dal 19 al 25 settembre 2011 organizzate nella vostra città uno o più incontri di lettura a voce alta, proponendo brani dei libri che vi hanno fatto pensare, sognare o che avete scritto, offrendo la possibilità alle persone di incontrarsi, di conoscersi e di svelarsi attraverso la letteratura. Riscopriremo così il valore sociale delle botteghe e dei luoghi di lavoro e il valore delle piccole azioni di aggregazione sociale che conducono a grandi cambiamenti!!!
La forza dell'iniziativa è nella Rete e nelle vostre idee: dalle 30 adesioni dell'edizione 2007, le proposte si sono moltiplicate, creando angoli di città affettuose perché basate sulla coesione sociale fatta di piccole cose, via libera dunque alla fantasia!!!
Tutte le iniziative correlate saranno riportate sul sito www.vivereconlentezza.it
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