I due sodalizi di Nuova Bavisela e Maratonina Udinese organizzano per il 5 maggio la "Staffetta del Ricordo" Gemona-Trieste,
dedicata alle vittime del terremoto e all'impegno della Protezione Civile del FVG.
Ad avviare la collaborazione tra la Bavisela e la Maratonina di Udine sarà un'iniziativa speciale, la "Staffetta del Ricordo" Gemona-Trieste, in programma sabato 5 maggio con partenza alle 10.30, in memoria delle vittime del terremoto.La staffetta, che si snoderà su un percorso di 95 chilometri, ideata dal Direttore Tecnico Paolo Giberna, viene promossa in occasione del 36° anniversario del Terremoto nel Friuli, che ricorre il giorno dopo, il 6 maggio, e coinvolgerà buona parte delle società sportive di tutto il territorio. La corsa prenderà il via dal Duomo di Gemona, attraverserà piazza Libertà a Udine, piazza Unità d'Italia a Gradisca d'Isonzo, con arrivo in serata in piazza Unità d'Italia a Trieste alle 20.30, con l'accoglienza dalle principali autorità regionali e locali guidate dal prefetto di Trieste Alessandro Giacchetti. Sono previste dieci tappe complessive, ognuna sarà affrontata da uno o più staffettisti insieme. L'atleta che farà il suo ingresso a Trieste sarà il pluridecorato campione friuliano Venanzio Ortis.
"Quando ho proposto a Bordon di organizzare insieme la Staffetta del Ricordo, ideata dal nostro direttore tecnico Paolo Giberna - spiega il presidente della Nuova Bavisela Carini - ci siamo accorti che il progetto piaceva molto a entrambi, soprattutto con l'ultima frazione riservata a un "patrimonio" dell'atletica regionale come Venanzio Ortis. Ricordare un episodio tragico per il Friuli con una corsa dedicata alla Protezione civile dona brividi ed emozioni al solo pensiero, perché cancella inutili divisioni ed esalta lo spirito costruttivo e propositivo di questa regione. Dopo il terremoto del 1976, il Friuli Venezia Giulia ha corso e vinto contro il tempo: adesso noi ricorderemo quella rinascita silenziosa quanto orgogliosa, chiedendo a tutti coloro i quali incontreranno i nostri staffettisti un lungo applauso senza barriere".