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10 settembre 2015 4 10 /09 /settembre /2015 18:35
100 km dei due Mari (1^ ed.). Si correrà sabato 28 novembre per la prima volta
100 km dei due Mari (1^ ed.). Si correrà sabato 28 novembre per la prima volta

Sabato 28 novembre 2015 si svolgerà la 1^ edizione della 100 km dei due Mari, con partenza da Curinga (CZ) sul versante tirrenico della Calabria, giro di boa a Squillace (sempre in provincia di Cosenza, ma sul versante ionico) e ritorno a Curinga.
La 100 km dei Due Mari si ispira ad una famosa 50 km calabrese coast to coast che si è disputata sino a qualche anno fa.
La sua attivazione, da parte dello stesso Comitato organizzatore che ha dato vita alla 6 ore di Curinga (che ha ormai al suo attivo diverse edizioni con uno zoccolo duro di appassionati che la frequentano assiduamente ogni anno) è espressione del rigoglio della cultura delle Ultramaratone nel Sud d'Italia.
Il tracciato della 100 km si sviluppa lungo il punto più stretto della "punta dello stivale" italiano, in corrispondenza di un'area geografica della quale proprio in questo periodo si discute a proposito della fattibilità dell'avveniristico e ardito progetto di un canale navigabile che colleghi rapidamente il Mar Tirreno con lo Jonio.
Sino a sabato 17 ottobre, il costo d'iscrizione è di €40.00, per passare a €50.00 fino a sabato 7 novembre e, infine, a €60.00 fino al 21 novembre.
Per le Società che si presentanocon 10 atleti a quota intera, è prevista una gratuità per l'11° atleta iscritto.
Sono previsti premi e rimborsi spese.
Il 30% delle quote d'iscrizione sarà destinato a creare un fondo per il rimborso spese che verrà ripartito in parte eguali e destinato ai primi cinque uomini e donne classificati.
Gli organizzatori garantiscono ai primi 50 iscritti accoglienza e ospitalità, con alloggio gratuito (sportivo) per il pernottamento del 27 e del 28 novembre.

Per informazioni e maggiori dettagli, visitare il sito della Curinga Marathon (www.curingamarathon.it) oppure scrivere a Gianni Malacari (ma.gianni@yahoo.it), reperibile anche al mobile (33111110501).

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2 settembre 2015 3 02 /09 /settembre /2015 18:07
(Foto di Maurizio Crispi)
(Foto di Maurizio Crispi)(Foto di Maurizio Crispi)(Foto di Maurizio Crispi)
(Foto di Maurizio Crispi)(Foto di Maurizio Crispi)
(Foto di Maurizio Crispi)(Foto di Maurizio Crispi)

(Foto di Maurizio Crispi)

Si è svolta a Lavello (Potenza) la 4^ edizione della 6 ore lavellese - Memorial Maria de Leo, organizzata dalla locale Associazione podistica Hermes (Felice Russo, ideatore e anima organizzatrice, molto conosciuto nelmondo dei Super-maratoneti) e da Massimo Faleo della società sportiva "Globe Runners" della vicina Foggia, sotto il Patrocinio della Città di Lavello.
Alla 6 ore, che quest'anno ha avuto anche il patrocinio della IUTA (Italian Ultramarathon Trail Association), si affiancavano anche una maratona (con partenza simultanea degli atleti iscritti) e una Mezza (con partenza dopo le prime due ore di gara degli ultrarunner e dei maratoneti).
Location. La gara si è svolta prevalentemente nella pista ciclabile della "zona 167" di Lavello, area di nuova espansione edilizia: una pista ciclabile ellissoidale, rivestita di asfalto rosso, della lunghezza di 1059 metri.
Dopo le prime due ore di gara gli ultrarunner sono stati incanalati verso il centro cittadino dove hanno messo in scena un carosello lungo un circuito appositamente predisposto, transennato e misurato (così come era stata misurata accuratamente la distanza tra la pista ciclabile e il circuito cittadino; quantificata in 350 metri ad andare e altrettanti a ritornare).
Qui, hanno girato per un ora, mentre i maratoneti e gli atleti della mezza hanno fatto ritorno alla pista ciclabile della zona 167 dopo appena un giro,
Intenso il caldo, appena alleviato da un nebulizzatore, passando sotto il quale gli intrepidi runner trovavano momentaneo sollievo.
La gara si è conclusa, mentre una magnifica luna piena si levava sopra i tetti delle case e, poco dopo la fine e in attesa della cerimonia delle premiazioni, c'è stata la magnificenza rumorosa e tonante di giochi di fuoco rutilanti e fantasmagorici.
Si è purtroppo determinato - per imprevedibili disguidi - qualche problema nella misurazione finale ed esatta della distanza percorsa, soprattutto in relazione alla stima precisa delle ultime centinaia di metri (frazione di giro) dopo l'ultimo passaggio rilevato dal chip di cui tutti gli atleti erano dotati (misurazioni effettuate da Tempogara). Il dato che si è perso, pur importante ai fini della stasticazione dei risultati, non é stato influente sulle posizioni in classifica.
Naturalmente, tutto ciò ha suscitato qualche polemica da parte dei più irriducibili cultori della prestazione e della sua misurazione esattissima, come anche ha suscitato qualche polemica/lamentela la scelta del comitato organizzatore di premiare soltanto i primi tre assoluti e il primo di ogni categoria d'età, uomo e donna).
I partecipanti sono stati 105 di cui soltanto dieci quelli che hanno corso la maratona, mentre i rimanti 90 erano ripartiti tra maratona e ultra, con una prevalenza per ques'ultima (14 hanno corso la 42,195 metri e 81 l'ultra a tempo).
Moltissimi i supermaratoneti (cioè i runner aderenti al Club Supermarathon Italia, a cui si è ammesso con almeno 50 maratone percorse) per i quali erano previsti sconti sulle quote d'iscrizione, con tante facce note e personaggi eccentrici, ognuno dei quali ha impresso alla manifestazione la propria indimenticabile firma.
Presenze da tutta Italia, ma soprattuttotantissime dalla vicina Puglia che sta diventando un vero e proprio vivaio di ultramaratoneti e incunabolo di gare ultra di tutte le specialità.
Quindi a sottolineare l'incalzante passione dei Pugliesi per le ultramaratone il podio assoluto è stato interamente pugliese.
Luisa Zecchino (Team Pianeta Sport Massafra) è stata terza assoluta, dietro a Nicolangelo D'Avanzo (73,247 km) e Lorenzo Zingaro (67,972), entrambi pugliesi.
Questo podio assoluto interamente pugliese conferma la passione dei Pugliesi per le Ultramaratone.
Per trovare un non pugliese in classifica dobbiamo fare scorrere la classifica sino al 7° posto con Giovanni Battista Torelli (Roma Road Runners Club) e all'11° posto, occupato da Maureen Lucy Simpson (Sportaction Palermo), terza donna con 59,380 km percorsi.
Soddisfazione da parte degli organizzatori, con una punta di amarezza tuttavia per via della virulenza delle critiche espresse da alcuni in seguito alla piccola defaillance tecnica.
A tutti i finisher è stato consegnato un bel trofeo raffigurante in posa plastica un runner in azione e ha fatto seguito, dopo la cerimonia delle premiazioni, un fastoso pasta-party.

Clasifica 6 ore (sino all'11° classificato)
1 1 SM40 0 79 D'AVANZO NICOLANGELO A.S.D. BISCEGLIE RUNNING 73247 59 11002 73247
2 2 SM40 0 123 ZINGARO LORENZO A.S. AMATORI PUTIGNANO 67972 54 11002 67972
3 1 SF45 0 122 ZECCHINO LUISA TEAM PIANETA SPORT MASSAFRA 65108 52 10248 65108
4 3 SM40 1 96 MAGLIANO FRANCO POD.S.GIOV.A PIRO G.POLICASTRO 64354 52 9494 64354
5 4 SM40 4 111 MASTRAPASQUA PASQUALE BARLETTA SPORTIVA 63600 52 8740 63600
6 2 SF35 1 65 DELFINE ERICA TERESA A.S. AMATORI PUTIGNANO 63299 51 9494 63299
7 5 SM60 1 119 TORELLI GIOVANNI BATTISTA ROMA ROAD RUNNERS CLUB 62244 50 9494 62244
8 6 SM40 5 107 PERRONE LUIGI FREE RUNNERS MOLFETTA 62244 50 9494 62244
9 7 SM40 6 60 ZINGARO GIOVANNI A.MARATONETI ANDRIESI 61189 49 9494 61189
10 8 SM50 1 53 DEBENEDICTIS MICHELE A.S.D. GRAVINA FESTINA LENTE! 60134 48 9494 60134
11 3 SF40 1 116 SIMPSON MAUREEN SPORTACTION 59380 48 8740 59380

Classifica Maratona
1 1 SM45 1 105 NETTI VINCENZO A.S.D. LA PALESTRA IN FITNESS 03.46.10
2 2 SM40 1 106 PALELLA COSMO ATLETICA ADELFIA 04.09.29
3 3 SM40 2 93 MAGARELLI SAVERIO ATLETICA ADELFIA 04.10.16
4 4 SM60 1 34 DANZI GIULIO PODISTICA AMATORI POTENZA 04.15.46
5 5 SM55 1 35 CLAPS VINCENZO PODISTICA AMATORI POTENZA 04.24.26
6 6 SM50 1 23 SASSI SILVIO ATLETICA ADELFIA 04.35.42
7 7 SM50 2 19 NICASSIO ANTONIO ATLETICA ADELFIA 04.48.01
8 8 SM50 3 21 NEVE SANTE MAURIZIO ATLETICA ADELFIA 04.50.40
9 9 SM45 2 66 ALFARANO ALBERICO ATLETICA ADELFIA 04.55.23
10 10 SM65 1 24 ACETO GIUSEPPE PODISTICA AVIS CAMPOBASSO 05.04.26
11 11 SM50 4 44 LEOPARDI BARRA ANTONIO BARLETTA SPORTIVA 05.36.49
12 12 SM65 2 36 ROMANIELLO DOMENICO PODISTICA AMATORI POTENZA 05.53.49
13 13 SM60 2 50 BRUNETTI VITANTONIO AVIS PODISTICA MOLA 05.55.34
14 14 SM65 3 121 TUNDO GIUSEPPE ATL. C.R.A. ITALTEL 06.00.53

Le classifiche complete i possono consultare sul sito di tempogara.it

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26 agosto 2015 3 26 /08 /agosto /2015 12:47
Ultramaratona del Gran Sasso 2015 (5^ ed.). Il grande ritorno di una 50 km che non si disputava dal 2010, con cambio di location

Dopo un intervallo di alcuni anni è tornata, il 23 agosto 2015, l'Ultramaratona del Gran Sasso, sulla distanza di 50 km, con un cambio di location per quanto riguarda partenza e arrivo (Santo Stefano di Sessanio).

Insomma, ci hanno voluto riprovare e sembra che questa edizione abbia avuto un meritato successo, con oltre 200 atleti allo start, provenienti da ogni parte d'Italia

Tra i Siciliani ha partecipato l'ultramaratoneta mazarese Michele D'Errico che ha concluso la sua faica in 4h38', classificandosi terzo nella categoria M60.

Altro siciliano presente, il conterraneo Vincenzo Pecunia.

Con il tempo di 4 ore e 38 minuti, Michele D’Errico si è classificato al terzo posto, nella categoria SM60, alla “50 chilometri del Gran Sasso”, una gara davvero massacrante alla quale hanno partecipato più di duecento ultramaratoneti arrivati da ogni parte d’Italia. “Con l'amico Vincenzo Pecunia – dice D’Errico – abbiamo raggiunto la vetta di Valico Capo La Serra, a 1600 metri d’altezza, dalla quale si ammirava "L'imperatore", il Gran Sasso d'Italia, il più alto massiccio degli Appennini con i suoi 3000 metri circa di altezza. Un percorso molto interessante, tecnico e impegnativo, con un forte dislivello altimetrico di circa 1000 metri. Organizzazione eccellente, in tutti i suoi particolari, diretta da Franco Schiazza, affiancato da un ottimo staff”.

D’Errico si conferma, quindi, tra i migliori ultramaratoneti italiani. Ciò grazie a costanti e faticosi allenamenti, svolti con grande sacrificio pressoché quotidianamente.

Ultramaratona del Gran Sasso 2015 (5^ ed.). Il grande ritorno di una 50 km che non si disputava dal 2010, con cambio di location
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26 agosto 2015 3 26 /08 /agosto /2015 04:42
Sulle Orme di Jairo 2015 (3^ ed.). 52,13 km di corsa, in forma individuale o a staffetta nel quadro del progetto Ultrasolidale
Sulle Orme di Jairo 2015 (3^ ed.). 52,13 km di corsa, in forma individuale o a staffetta nel quadro del progetto Ultrasolidale

Si svolgerà domenica 20 settembre 2015, la 3^ edizione della ultramaratona non competitiva, denominata "Sulle orme di Jairo", nel territorio della piemontese Monticello d'Alba,

Non è una gara, non ci sono costi d'iscrizione, non ci sono premi, ci sono da percorrere "solo" 52,13 km di corsa (sia nella forma individuale,sia nellamodalitàrelay oa frazioni). Si corre per i Bambini dell'Associazione Collina Degli Elfi Onlus. Chi vuole - si badi bene: non esiste nessun obbligo - potrà fare una donazione a loro favore, acquistando dei gadget della Collina, o semplicemente cogliere l'occasione per conoscere questa splendida realtà.
Programma

  • Ritrovo ore 06:30 presso il Campo Sportivo (quello di Calcio).
  • Partenza alle ore 07:00 dal Campo di Calcio di Monticello d'Alba
  • Arrivo al Santuario del Todocco previsto per le ore 13.
  • Al termine, pranzo al sacco tutti insieme!

Percorso. Monticello, Scaparone, Alba, Roddi, Manera, Campetto, Castino, Cortemilia, Pezzolo Valle Uzzone, Santuario del Todocco.
Come sempre, è prevista la Camminata: da Pezzolo Valle Uzzone al Santuario del Todocco, per 8 km di salita, sudore e piacere!

La manifestazione si svolge nel quadro delle iniziative dell'Ultrasolidale, che prevede due-tre eventi di ultramaratone non competitive con delle finalità benefiche,ideate e organizzate da Antonio Lattarulo, runner di lungo corso e ultramaratoneta.

Sulle Orme di Jairo 2015 (3^ ed.). 52,13 km di corsa, in forma individuale o a staffetta nel quadro del progetto Ultrasolidale

Antonio Lattarulo ha 52 anni e ama la corsa. Corre da 36 anni e dal 2012 é un Ultramaratoneta.
Gareggia pochissimo, perchè la gara più che essere una fatica coatta, deve comunicargli un'emozione.

Dal settembre del 2013, ha avviato il progetto "Ultrasolidale", che prevede l'organizzazione di due Ultra all'anno, con l'obiettivo di raccogliere dei fondi e far conoscere la Collina degli Elfi Onlus che si occupa di ospitare le famiglie con bambini malati di tumore in fase remissiva.

Non ha sponsor.
Gli eventi con hanno alcun costo per chi partecipa. Solo chi vuole - e si ente di farlo - può versare un'offerta in favore della Collina o acquistare un gadget.

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25 agosto 2015 2 25 /08 /agosto /2015 00:25
(Gelo Rusin)

(Gelo Rusin)

I complimenti fateli a questo ometto e anche le critiche!
Organizzare da solo una gara è pesante, ma adoro vedervi correrla, vi invidio perché vorrei correrla, però mi mangio tutti i bomboloni senza chiedere a nessuno! W la Bombolonun e tutti i podisti amici che ogni anno vengono a trovarmi!
Un grosso complimento ad Andrea Guiducciche l'ha vinta 2 volte (su due) con lo stesso chilometraggio, grazie Andrea!
Lo spirito della gara sarà sempre "BOMBOLONI PER TUTTI"!

Gelo Rusin, ideatore e organizzatoredell'evento

Si è svolta, alla sua seconda edizione, il 22 agosto 2015, in notturna la 6 ore podistica non competitiva, denominata "Bombolon Run" ("La corsa più dolce che c'è"), a Rimini , su di un circuito da ripetere più volte all'interno del ParcoXXV Aprile (terreno ottimo,percorso parzialmente illuminato, in mancanza della luce elettrica dei led rossi), dalle ore 24.00 alle 6.00 del mattino.
La manifestazion, dopo il suo esordio nel 2014, ha mantenuto intatto il suo spirito non competitivo e di pura e semplice condivisione di una fatica tra atleti e aamici. Alla fine delle 6 ore, la dolce ricompensa per tutti: bomboloni a volonta (squisiti a dire dei partecipanti).

Malgradola dizione di "non competitiva" che fregiava la gara molti degli oltre 100 partecipanti correvano - a detta di alcuni dei presenti (come ad esempio Mario Liccardi), come treni.

L'evento è stato organizzato da Gelo Rusin, appassionato runner ed ultramaratoneta, ex giocatore di basket d i altoprofilo e presidente della ASD Rimini Marathon.

Peculiari (originali) le "medaglie", costituite da tazze da cafféamericano, con il logoe il motto della manifestazione.

Bombolon Run (2^ ed.) Bomboloni per tutti alla fine della gara più dolce che c'è!
Bombolon Run (2^ ed.) Bomboloni per tutti alla fine della gara più dolce che c'è!
Bombolon Run (2^ ed.) Bomboloni per tutti alla fine della gara più dolce che c'è!
Bombolon Run (2^ ed.) Bomboloni per tutti alla fine della gara più dolce che c'è!

Io ero un po' perplessa, quando ho deciso di partecipare, ma poi mi sono divertita un sacco, mi è piaciuto correre di notte e in un clima assolutamente amichevole e non competitivo nel senso classico del termine... l'aria di festa era palpabile ed è stato bello anche ritrovare tanti che non vedevo da tempo... E, poi, i bomboloni erano speciali... Peccato averne mangiati solo due... Si, mi sono proprio divertita... brillante la tua idea e perfettamente realizzata... Bravo, Gabriele Gelo Rusin e grazie per la bella nottata "alternativa" in Romagna!

Monica Lucherini

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19 agosto 2015 3 19 /08 /agosto /2015 06:36
Popof Day and Night 2015 (4^ ed.). Matteo Simone intervista Filippo Poponesi, alla vigilia del suo Popof Day

(Matteo Simone) Gli ultramaratoneti non corrono solo per se stessi ma corrono anche per gli altri, ci sono gli "spingitori" come Antonio Mammoli e Daniele Cesconetto che stanchi di record e di imprese estreme attraverso le 100 km di record sul tapis roulant o le tante vittorie alla nove colli running di 202 km o la spartathlon di 24 7km ora spingono Marco Albertini in carrozzina per le strade della Strasimento di 60 km, per la Pisotoia Abetone salita ripida di 50 km per il passatore classica gara storica di 100 km superando il Passo della Colla di quasi 1.000 metri da firenze a Faenza.

C’è anche Filippo Poponesi instancabile ultrarunner di Perugia chiamato Popof che ha deciso di dedicare i suoi chilometri ad associazioni benefiche per la riceca o assistenza e vi spiegherà di che tratta la sua 24 ore di corsa giorno e notte per raccolta fondi che, quest'anno, ha aavuto luogo tra il 10 e l'11 agosto 2015 e che, come nelle precedentiedizioni è servita a Filippo Poponesi come stimolo collettivo ad un allenamento prolungato in vista della Spartathlon.

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?

“Che sono uno tenace, uno che non molla. Che se mi pongo un obiettivo riesco a trovare la motivazione per raggiungerlo, anche sopra le mie stesse forze. E quando organizzo incontri di lavoro con i miei collaboratori cerco di trasmettere loro questo messaggio usando anche metafore podistiche tipo: ‘Quando corro io cerco di immaginarmi il momento in cui taglierò il traguardo e questo mi dà la forza per continuare a correre, perché la Motivazione è la prefigurazione della soddisfazione che si proverà nel raggiungere il proprio obiettivo’. L’ultramaratona mi ha aiutato tantissimo ad accrescere l’autostima. Forse l’ho già detto, ma mi sento di ripeterlo perché è un qualcosa che può aiutare anche altri. Inoltre ha amplificato in me la voglia di aiutare gli altri, mettendo a disposizione questa che io considero ‘dote’, organizzando una manifestazione di 24 ore di corsa chiamata Popof Day and Night (dal nomignolo che gli amici podisti mi hanno attribuito e cioè POPOF). In pratica io corro per 24 ore e gli amici mi fanno compagnia a turno all’interno dell’area verde di Perugia, un percorso di circa 4 km. Mentre si svolge tutto ciò, viene offerto un piccolo ristoro a tutti i partecipanti e vengono distribuite magliette per raccogliere fondi a favore di un’associazione benefica (Avis, lotta contro il cancro, lotta contro l’Alzheimer, lotta contro la SLA, etc.). Quest’anno, 2015, ci sarà la 5° edizione, il 19/20 Settembre, e raccoglieremo fondi per l’Associazione Fiorella contro l'Alzheimer”. Nel 2012 abbiamo corso il Popof Day per la stessa Associazione e complessivamente, sommando i km di tutti i partecipanti, abbiamo percorso 2.581,67 Km. Quest’anno vogliamo superare questa soglia.

Ti puoi definire ultramaratoneta?

“Da quando partecipo a competizioni podistiche ho superato più volte la classica distanza dei 42,195 KM della Maratona e penso, pertanto, di potermi definire Ultramaratoneta. Se non altro perché lo dice la parola stessa.”

Cosa significa per te essere ultramaratoneta?

“Significa essere una persona molto fortunata. Mi spiego meglio. Per essere ultramaratoneta devi essere in una buona condizione psico-fisica (o fisico-mentale, come dir si voglia), avere del tempo a disposizione (sicuramente più rispetto ad un podista ‘non ultramaratoneta’, sia per gli allenamenti che per le gare) e la possibilità economica di sostenere le spese per le quote d’iscrizione e le trasferte (ovviamente quest’ultimo punto vale anche per chi corre le maratone, ma le ‘Ultra’ sono oggettivamente meno economiche). Sono considerazioni che faccio spesso con i miei amici e compagni di corsa quando magari ci troviamo al tramonto a correre una gara da 100 km o più di fronte a paesaggi meravigliosi, pur sempre con la consapevolezza di essere in un momento di grande sforzo e fatica. In quei momenti l’espressione esatta che solitamente uso per definirmi è: ‘Privilegiato’.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta?

“Ho iniziato dedicandomi alla corsa per diletto, per non ingrassare, ed anche un po’ come mezzo di allenamento per poter praticare altri sport. Poi un amico mi ha convinto ad iscrivermi ad una Società sportiva, quella cui continuo ad appartenere e cioè l’Atletica Avis Perugia, iniziando a partecipare a piccole gare da 5 e 10 km per poi passare alle mezze maratone ed alle maratone. Poi, un giorno, ho deciso di partecipare ad un ultramaratona che si corre qui in Umbria (io sono di Perugia) chiamata ‘Strasimeno’, cioè il giro del lago omonimo (60 km), gara organizzata dalla mia Società insieme ad altre due società umbre. Da quel momento ho continuato a spingermi sempre oltre e quindi ho allungato le distanze correndo in sequenza il Passatore (100 km), la Nove Colli Running (202 km), la Spartathlon (247 km) e, nel mezzo, gare a tempo da 6/8/12/24/48 ore, fino ad arrivare ad una 6 giorni in cui ho percorso 611 KM.”

Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta?

“La continua sfida con me stesso. Raggiungere traguardi sempre più ambiziosi ha contribuito, nel tempo, ad accrescere l’autostima ed a rendermi più forte nell’affrontare i problemi del quotidiano. Più di una volta, quando mi sono trovato di fronte ad ostacoli apparentemente insormontabili, mi sono sempre aiutato dicendomi: “Se sono riuscito a correre per 34 ore percorrendo quasi 250 km senza fermarmi posso superare anche questa difficoltà” Ed in effetti poi così è sempre stato.

Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta?

“No e sinceramente non lo penserò almeno fino a quando il fisico e la mente continueranno a sostenermi. Quando mi renderò conto che non sarò più in grado di stare sulle gambe per problemi fisici o la testa non vorrà più saperne di “spingere”, allora mi fermerò. Aiutarsi con la chimica o con la fisioterapia a tutti i costi per portare il fisico oltre i propri limiti non lo reputo un segno di maturità ed intelligenza, anche perché alla base di tutto per me c’è il DIVERTIMENTO. Indipendentemente dal fatto che io sia in gara o in allenamento, se non mi diverto mi fermo anche solo dopo aver percorso pochi chilometri.”

Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta?

“No. Mi sono sempre fermato prima. Anzi, il motivo per cui io sono considerato un podista ‘anomalo’ da chi mi conosce è proprio per il fatto che alterno fasi in cui sono molto attivo (podisticamente parlando) a periodi di lunga inattività. E non per gravi infortuni, ma anche per un semplice fastidio, o magari perché il lavoro mi impegna molto e/o andare a correre non mi diverte in quanto in quel momento ho la testa impegnata in altre cose. In parole povere, nonostante tutti pensino il contrario, non sono un appassionato, cioè uno di quelli che se non corre tutti i giorni muore. La vita è fatta di tante cose e la corsa, per me, fa parte di queste ma non è l’unica. Invece, vedo persone che corrono sopra i dolori e sopra le forze, rischiando di farsi veramente del male e quindi rischiando davvero di dover smettere. Non a caso il mio fisico non è proprio da ultramaratoneta per questa mancanza di continuità, ma alla fine, la testa e le gambe, con un buon lavoro di squadra, mi portano quasi sempre dignitosamente al traguardo. “

Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta?

“In primo luogo a continuare a fare attività fisica, di cui il corpo umano non può fare a meno. Il mio in particolar modo, perché se non faccio sport aumento di peso in tempi rapidissimi. E’ vero, ci sarebbero altri mille modi per fare attività fisica senza sottoporsi ad ore ed ore di stress sforzo fisico e mentale, ma quando si è diventati ultramaratoneti è difficile tornare indietro. Anzi, lo stimolo è quello di spingersi sempre oltre cercando sfide sempre più ambiziose, come faccio io nel trovare maggiori distanze da percorrere. Ci sono altri amici ultramaratoneti che invece si pongono obbiettivi in termini di numero di gare corse ed anche quella è comunque una sfida con se stessi. Non dico che sia una droga, ma una volta che sei entrato nel vortice dell’ultramaratona difficilmente ne vieni fuori, anche perché l’ultramaratoneta amatore vuole divertirsi. Non segue tabelle o rigidi programmi. Mette le scarpette e via. Una delle cose più belle di questa disciplina è che ad ogni gara rivedi tanti amici provenienti da tutta Italia, con i quali trascorri un piacevole weekend, fatto di risate, scherzi, un buon piatto di pasta o una pizza e tanti chilometri da correre allegramente. Perché smettere finché si può?”

Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?

“Se devo essere sincero, si. Ogni volta! Solitamente uso l’espressione: ‘Se al termine di una gara mi tagliassi una vena non uscirebbe una goccia di sangue’, tanto per dire che ho proprio dato il massimo. Non sempre è un bene, ma quando la testa ti dice di spingere fino alla fine, le gambe ed il cuore non ce la fanno a rifiutarsi. Quando accade è proprio perché non ce n’è davvero più. Fino ad ora, nelle due uniche volte in cui mi sono fermato in un’ultramaratona, è stata la testa ha decidere così. La prima volta mi ha mollato a pochi km dal traguardo di una 60 km (ero ancora alle mie prime ultra) e la seconda mi ha detto che tanto non ce l’avrei fatta quando, al 50° km della mia seconda Spartathlon, ne avrei dovuti correre altri 200 ma avevo già dolori dappertutto. Era inutile continuare e sono certo che abbia avuto ragione lei. Non raramente io parlo con testa, cuore e gambe mentre corro un ultramaratona particolarmente impegnativa, soprattutto negli ultimi km quando c’è da stringere i denti. Pazzo? Ma no, dai … è anche un modo per far passare meglio il tempo quando non vedi l’ora di finire J.”

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme?

“Non pensare a ciò che ci si sta apprestando a fare. Se alla partenza di una 100 km o 200 km o di una 24 ore, o oltre, fossi pienamente cosciente di quanto mi sto apprestando a fare, probabilmente non partirei neanche. Dopodiché penso che noi ultramaratoneti abbiamo una dote che ci consente di ‘ammortizzare’ meglio di altri il tempo che passa. Ogni volta che termino un’ultramaratona cerco di tornare indietro con la mente fino al momento dello Start e mi sembra di essere partito da 5 minuti, sia che abbia corso per qualche ora che per due giorni.”

Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile?

“La Spartathlon. Atene- Sparta, 247 km con 75 cancelli orari ed un tempo limite di 36 ore. A metà gara si deve anche scalare un monte per qualche km, ma la difficoltà vera sono i cancelli orari da rispettare. Se non li rispetti sei fuori.”

Quale è una gara estrema che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine?

“Non mi sono mai posto dei limiti e penso di avere le doti psico-fisiche per portare a termine ogni gara che sia umanamente possibile correre, però con la dovuta preparazione ed al raggiungimento della perfetta forma fisica. Fino ad ora ogni volta che ho alzato l’asticella sono sempre riuscito a superarla. Certo, esistono gare al limite della sopravvivenza che mi metterebbe un po’ pensiero dover affrontare, come ad es. fra i ghiacci dell’Alaska a -40° di temperatura, in autosufficienza, dove si rischia davvero la vita, ma come ho detto, con la dovuta preparazione, professionisti dello sport che ti seguono, sponsors per sostenere le spese, etc., penso che riuscirei a portarle a termine.”

C’è una gara estrema che non faresti mai?

“Non le conosco tutte ma sono certo che esistano gare per le quali ci farei più di un pensiero prima di decidere di affrontarle. Il fatto è che io non voglio e non devo dimostrare alcunché ad alcuno e prima di portare l’asticella a livelli così alti c’è ancora tanto da fare se uno si vuole divertire con le ultramaratone. Per rispondere seccamente, comunque, dico … sicuramente si.”

Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?

“Principalmente la sfida con me stesso.Ma non nascondo che la ricerca di traguardi sempre più ambiziosi è legata anche ad una certa forma di egocentrismo. Non reputo questo un difetto. In fin dei conti è solo un altro modo per trovare le giuste motivazioni per andare “oltre”.

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme?

“Che fanno male alla salute e che dovrei smettere. Ma come ripeto, le gare cui partecipo io non sono estreme. Sono molto impegnative fisicamente e psicologicamente, ma non al punto tale da mettere a rischio la vita.”

Che significa per te partecipare ad una gara estrema?

“Credo che prima bisognerebbe capire cosa s’intende per ‘gara estrema’. Ricollegandomi alla risposta precedente non credo di aver mai partecipato ad una gara estrema, se in ogni momento sei in condizione di poterti fermare e ritirare. Per me una gara estrema è una competizione dove, ad un certo punto, puoi rischiare di trovarti da solo in mezzo ai ghiacci, in mezzo al ad un deserto, in cima ad una montagna, senza viveri, né acqua ed aver perso l’orientamento. Lì rischi la vita e questa si che potrebbe essere identificata come gara estrema. Le ultramaratone più dure che ho corso io erano lunghe e faticose, ma da qui a definirle estreme “ce ne corre” (scusa il gioco di parole J). Adesso che ci sto ripensando, però, nel 2010 ho partecipato ad un Ultratrail in montagna, Gran Trail Valdigne, circa 90 km con un D+ 5000 mt, e mi ricordo che ad un certo punto mi sono trovato ad arrampicarmi in un punto dove non sarebbe stato possibile potermi ritirare se non con l’ausilio dell’elisoccorso ed in un altro punto correvo sulla cresta di un monte con strapiombo sia a destra che a sinistra. Una piccola distrazione avrebbe potuto causarmi grave pericolo. Ecco, quella forse è stata la gara più estrema cui io abbia partecipato.” Non a caso, ad uno dei ristori ho chiesto scherzosamente ad un membro dell’organizzazione: “Scusa … ma tutto questo è legale, vero???” J)

Ti va di raccontare un aneddoto?

“Si, una cosa spiritosa. Una volta ho partecipato ad una manifestazione volta a raccogliere fondi per la lotta contro la SLA. Eravamo solo tre podisti a partecipare in quanto era una corsa di 750 km da percorrere in 10 tappe. In una di queste si associa un gruppo di podisti, tanto per farci compagnia, fra cui un neofita della corsa. Questo ragazzo ad un certo punto mi vede con in mano una bustina di Polase Sport (Sali minerali) e mi chiede: ‘Cosa sono quelli? Ed io rispondo: ‘Sono SALI’. E lui: ‘E come si usano? Ed io: ‘Beh … tu porta sempre con te questa bustina mentre corri. Se ad un certo punto ti senti stanco, ma proprio stanco da non farcela più, prendi la bustina e comincia ad agitarla in aria, in modo che si veda bene. Vedrai che dopo poco arriverà un’auto del soccorso gara ed il conducente ti dira: SALI!!! Ahahah J’. Inizialmente c’è rimasto male ma poi abbiamo riso tutti!”

Come è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa?

“Non è affatto cambiata, anche perché per me la corsa è un di cui della vita e cerco di praticarla quando ho tempo. Le priorità sono ben altre e sono proprio la famiglia ed il lavoro. Se poi ci scappa il tempo e ci sono i soldi per andare a correre le ultramaratone, ben venga. Non raramente ho sacrificato la corsa per stare vicino alle persone che amo o per impegni di lavoro.”

Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti?

“Esattamente quello che ho fatto, parlando ovviamente di sport. Qualcuno dice che avrei avuto il talento per essere un buon atleta, nel senso che mentalmente e fisicamente ho delle buone doti. Chissà … Forse se avessi intrapreso la strada dello sport semi professionistico magari avrei fatto qualcosa di buono, ma come si dice, con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. E comunque i veri talenti sono ben altra cosa e se sono tali vengono fuori sicuramente. Se io ho raggiunto questo livello evidentemente non ero fatto per andare oltre.”

Usi farmaci, integratori? Per quale motivo?

“I classici prodotti che si comprano in farmacia, come ad esempio i Carbogel (zuccheri), Polase Sport (Sali minerali), barrette energetiche (proteine), etc. Qualcuno dice che aiutino in caso di sforzi prolungati, altri dicono che è solo un fatto psicologico. Non ne faccio un abuso, anzi, spesso li compro e poi non li uso e sinceramente non so dire se assumere questi integratori contribuisca a migliorare le mie performances. Alla fine, bersi una bustina di Enervit prima di una gara è un po’ più un rito che altro. Vedendo chi ne sa più di me, credo che sia più importante sapersi alimentare bene prima e durante la gara con prodotti naturali (miele, frutta fresca e secca, pasta, riso, patate, etc., sempre che ve ne sia la presenza ai ristori, parlando di gare in linea. Per le gare a circuito è sicuramente più facile potersi organizzare ”

Ai fini del certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali?

“Sinceramente no, anche perché io sono donatore Avis e ogni tre mesi vado a donare il sangue. Pertanto tengo sotto controllo i miei valori costantemente. Non so se ciò sia sufficiente. Forse dovrei farne. Mi informerò”.

E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva?

“No, mai. Anche perché non ce n’è bisogno. Come ho avuto modo di dire in una delle precedenti risposte, a volte passano mesi senza che io corra, un po’ per impegni di lavoro ed un po’ perché non ne ho voglia. Sono quei momenti in cui la testa mi dice di non correre ed io le do retta. Forse è un sistema di autodifesa del mio fisico.”

Hai un sogno nel cassetto?

“Relativamente all’Ultramaratona? Mah … dato che qui a Perugia mi chiamano affettuosamente il ‘Forrest Gump Perugino’ mi piacerebbe una volta correre un ‘Coast to Coast’ negli USA o in Australia. Penso che sarebbe una bella vacanza!”

Popof Day and Night 2015 (4^ ed.). Matteo Simone intervista Filippo Poponesi, alla vigilia del suo Popof Day

Popof day: 24 ore a Perugia, aspettando la Spartathlon!

(Denise Quintieri) Popof mi ricorda una canzone dello Zecchino d'oro di qualche anno fa, è la storia di un cosacco dello Zar che nulla ha del cosacco, ma a differenza degli altri che affondano nella neve, lui scivolando, rotolando riesce ad arrivare fino al fiume Don. Bisogna avere coraggio e sognare e spesso i sogni si avverano!

E' la storia di Filippo Poponesi, un tipo schietto, genuino come pochi, semplice e senza montature varie e, come il Popof dello Zecchino, felice di arrivare alla meta. Filippo Poponesi, 43 anni, perugino, ultramaratoneta con buoni tempi sulle distanze più corte, che in quest'ultimo anno ha partecipato a varie ultramaratone come il Passatore, la 100km delle Alpi, addirittura la Nove Colli Runnig di 202 km per uomini di acciaio e, soprattutto la vittoria inaspettata alla 24 ore di Fano, dove chiacchierando e scherzando, camminando nelle ultime ore, è riuscito a vincerla con quasi 193 km percorsi. Ma non si è limitato alle ultra, ha al suo attivo il recente Trail Valdigne e, senza aver mai fatto un trail, senza allenamenti specifici, è riuscito anche a terminarlo in un buon tempo. Ma il suo sogno, il sogno di molti ultramaratoneti è la mitica Spartathlon, per la quale Filippo si sta allenando con costanza, fuori dagli orari di lavoro, un ottimo quadro nella Susa spedizioni, nella sede perugina. La Spartathlon che quest'anno festeggia il traguardo importante: 2500 anni dall'impresa di Filippide che annuncia la vittoria degli ateniesi nella guerra contro i persiani; quel Filippide, che Erodoto, fra storia e leggenda, ci consegna raccontandoci le gesta di questo emerodromo che parte da Atene per recarsi a Sparta per chiedere aiuto contro gli invasori persiani, passando per il Monte Partinone a 1200 m dove incontra il dio Pan e poi attraveso il peloponneso arrivare a Sparta.

Per l'avvicinamento a questa grande impresa, Filippo si è inventato qualcosa quasi per gioco: un allenamento nel suo Parco preferito: il Percorso verde nel Parco di Pian di Massiano a Perugia. All'nterno ha scelto un percorso di km4,070 "una pazza idea" come egli stesso l'ha definita, una 24 ore per..Spartathlon, un allenamento collettivo insieme ai suoi amici dell'Avis Perugia e altri amici di altre società umbre. Un pazza idea che ha avuto un successo senza precedenti!

Alla partenza alle ore 12 di sabato 7 agosto era presente anche l’assessore allo Sport del Comune di Perugia, Ilio Liberati che ha sottolineato il carattere sportivo dell’evento, quello aggregativo e sociale: “la presenza dell’Avis – ha detto Liberati – testimonia come sport e valori siano un binomio fondamentale e vincente. In questo particolare momento, c’è un bisogno crescente e impellente di donazioni di sangue sia al Santa Maria della Misericordia, sia nelle altre strutture della regione. Sensibilizzare i cittadini anche attraverso queste iniziative risulta importante e speriamo che l’invito e l’appello rivolto ai perugini possa essere raccolto dal maggior numero di persone possibile”.

Filippo coadiuvato in primis da suo Papà, il suo primo sostenitore e fan, ha inanellato giro dopo giro, ora dopo ora, sempre con un sorriso, una parola per tutti, il tutto per divertirsi e fare qualcosa di buono: sul tavolino del ristoro approntato per l'occasione, c'era anche una scatola per le offerte per la cura di malattie neorologiche, come dire, niente è stato lasciato al caso e gli amici di Filippo, ma anche tanta gente comune, durante le 24 ore si sono aggregati al nostro ultramaratoneta dal cuore d'oro e generoso, indossando magari la maglietta del Popof day fatta stampare appositamente per l'occasione. Nella mattinata di domenica, mentre le 24 ore volgevano al termine, erano circa 150 gli atleti e non che correvano insieme al nostro Popof e anche l'Assessore che aveva dato il via al sabato non è voluto mancare, insieme alla Rai regionale accorsa quasi per caso per seguire le gesta di questo eroe dal cuore semplice.

Sono stati 190 i km percorsi da Filippo Poponesi durante il suo allenamento: "E' stata un'impresa -ha dichiarato Filippo- sono stanco ma sono felice di aver corso nella mia città e fatto conoscere l'ultramaratona ai tanti umbri che mai si sognerebbero una cosa di questo genere. Sono felice di essere arrivato alla fine".

Al telefono dopo qualche ora Filippo ha dichiarato: "E' stata un'apoteosi! Qualcosa che mai mi sarei aspettato!“ Filippo ha tracciato la strada, anche l'Umbria forse avrà la sua ultramaratona ad ore. Sì perchè c'è da giurarci che questa sia stata non solo una scommessa vinta, ma anche la prova generale di una bella 24 ore in uno dei parchi più belli d'Italia!

Ma per questo c'è tempo, ora Filippo, come i tantissimi italiani che parteciperanno all’edizione n.28 della Spartathlon, l’ultimo fine settimana di settembre, si concentrerà soltanto sul suo prossimo grande obiettivo: partire da Atene per arrivare dopo 246 km, nella mitica Sparta; a lui spetterà toccare il piede di Leonida, ricevere la coppa dalle ancelle per dissetarsi ed essere incoronato con la corona d'ulivo, quella riservata agli atleti vittoriosi nei giochi olimpici dell'antica Grecia. E noi tutti, gli amici seguiremo le sue gesta e quella di tutti gli altri italiani che vi parteciperanno, facendo il tifo: forza Filippo! da Popof cosacco russo a Spartathleta!

 

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16 agosto 2015 7 16 /08 /agosto /2015 06:37
6 ore Lavellese 2015 e 2^ Maratona lavellese. Una sei ore e una maratona in due giorni: un'occasione da non perdere
6 ore Lavellese 2015 e 2^ Maratona lavellese. Una sei ore e una maratona in due giorni: un'occasione da non perdere

Un'altra interessante occasione per chi ama le ultra-distanze e la ripetizione delle proprie fatiche a brevissima distanza di tempo è in Basilicata: ma anche una buona occasione per chi volesse affrontare un doppio allenamento "lungo" nel percorso di avvicinamento ad una 100 km.

Qui, nella cittadina di Lavello, si potrà partecipare il 29 agosto ad una sei ore (6 ore Lavellese) e il giorno dopo (30 agosto 2015) ad una maratona (2^ edizione della Maratona Lavellese).
Un'ottima occasione, davvero.
Le due gare sono tuttavia disgiunte una dell'altra, per quanto organizzate dallo stesso Comitato organizzatore e richiedono iscrizioni separate.
Il patrocinio del doppio evento é del Comune della Città di Lavello, teatro delle due manifestazioni, mentre l'organizzazione è della Società Podistica Hermes di Lavello e di Massimo Faleo della Società sportiva Globe Runners.

Lavello Mappa

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15 agosto 2015 6 15 /08 /agosto /2015 23:28
Ottore di Campano 2015. Andrà in scena sabato 26 settembre a Carmignano (Prato)

Sabato, 26 settembre 2015, con partenza alle ore 9:30, prenderà il via la “Ottore di Campano” a Carmignano (in provincia di Prato). Un circuito cittadino di tipo collinare lungo 2,3 km attende i spermaratoneti e gli ultramaratoneti, che avranno a disposizione sei o otto ore per concludere la distanza della maratona, il minimo indispensabile per incamerare il punto-maratona, oppure per percorrere distanze maggiori, nel caso di Ultramaratoneti effettivi.
Ci si può anche iscrivere ad una gara di due ore soltanto e ciò a beneficio dei meno allenati.

Sconto nella quota d'iscrizione ai Supermaratoneti, tesserati nel Club Supermarathon Italia di €5.00(, ovvero €25.00, invece di €30.00) e possibilità di alloggio in palestra.
L'evento é iinserito nell'ambito dei festeggiamenti per San Michele, patrono di Carmignano.

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4 agosto 2015 2 04 /08 /agosto /2015 10:42
100 km delle Alpi 2015 (6^ ed.). Soppressa la gara, in calendario a ottobre, per motivi di forza maggiore

Una telegrafica comunicazione da parte de Il Giro d'Italia Run, per annunciare che quest'anno, la programmata 100 km delle Alpi 2015 (6^ edizione) non si farà.

(Antonio Caporaso) Con grande rammarico e dopo aver tentato inutilmente di trovare soluzioni alternative, a causa di insormontabili difficoltà tecnico-organizzative e finanziarie, il Giro d'Italia Run si trova costretto ad annullare la 100 km Delle Alpi 2015, in calendario ad ottobre.

Ci scusiamo con tutti gli appassionati delle ultra e diamo loro appuntamento al prossimo anno.

Buone corse.

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3 agosto 2015 1 03 /08 /agosto /2015 07:43

Si è svolta il 25 luglio 2015 la prima edizione della 6 ore di Barletta e la prima è stata buona: sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello organizzativo.

Circa 10.000 bicchieri di plastica sono serviti alla prima edizione della "6 ore di Barletta", il 25 luglio; anche la Città della Disfida può annoverare il merito di aver ospitato un’ultramaratona, in una giornata caldissima dove si sono sfiorati i 35 gradi; tutti bravissimi e coraggiosi sono stati i 210 atleti che si sono cimentati in questa durissima e faticosa prova sportiva.

In pratica, come in tutte le Ultra a tempo, si è trattato di una gara dove avrebbe vinto chi avesse realizzato più chilometri: e, nonostante la temperatura altissima, sono stati realizzati ottimi risultati chilometrici.

167 sono stati gli atleti classificati nella 6 ore. In più erano presenti 13 atleti che si si erano iscritti per correre la classica distanza della maratona. Qui ha trionfato Massimo Termite in 3h12', seguito da Pierpaolo Cazzorla in 3h19' e da Antonio Nicasso in 3h54'. Prima donna classificata (di due partecipanti), Angela Latorre in 4h14'.

Ha vinto la prima edizione della 6 ore di Barletta Marco Lombardo della Libertas Runners Livorno con 77,298 km davanti a Nicolangelo D'Avanzo con 73,324 e Germano Gentile della Nadir On the road con 72,116 km.

ll podio femminile ha visto primeggiare Erica Delfine degli Amatori Putignano con 63,861 km davanti a due atlete della Barletta Sportiva ovvero Mariella Dibenedetto e Roberta Dalba che hanno realizzato rispettivamente 63,501 km e 61,982 km.

Le premiazioni delle tantissime categorie hanno visto la partecipazione del delegato Coni della Bat Isidoro Alvisi e di Angela Gargano e Michele Rizzitelli che rappresentavano la IUTA, ovvero l'Associazione italiana di ultramaratona e trail.

Apprezzata e bellissima la location e il percorso della gara, in pratica circa 1500 metri con i quali sì circumnavigava il castello svevo di Barletta, ovvero l'immagine raffigurata nella bellissima medaglia che è stata conferita a tutti i finisher.

L'organizzazione della "6 Ore di Barletta" è stata curata dalla ASD Barletta Sportiva, che con quest'ultimo evento conferma definitivamente la sua leadership nella organizzazione di gare podistiche su ogni distanza, risultato di una esperienza ormai pluriennale acquisita sul campo, che si va sempre più perfezionandosi.

Un grosso grazie di cuore va rivolto a tutti gli associati, amici e simpatizzanti della Barletta Sportiva; è grazie al loro preziosissimo lavoro che le grandi manifestazioni possano riuscire, così come è stato riconosciuto dagli addetti ai lavori e non.

Le classifiche sono state seguite e curate da Tempogara.it sotto la supervisione dei giudici della FIDAL, Federazione Italiana di atletica leggera; da tener conto che non è stato un lavoro assolutamente semplice, perchè trattandosi di un circuito bisognava controllare gli infiniti giri e quindi i km realizzati da ciascun atleta.

La manifestazione ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Barletta, il supporto tecnico della locale Polizia Municipale, l'Ufficio Traffico, l'Ufficio Manutenzione, la Barsa, l'Avser e l'Associazione Nazionale Polizia di Stato di Barletta.

La 6 Ore di Barletta è stata anche un bel momento di volontariato e socialità, dalla preziosa collaborazione tecnica della "Associazione Barletta sui pedali", alla promozione della pratica della Donazione degli organi ad opera della Associazione AIDO, alla promozione di "Vacanza con i fiocchi", una campagna nazionale per la sicurezza sulla strada delle vacanze.

La 6 Ore di Barletta è pienamente riuscita e quindi si può sicuramente lavorare per la edizione 2016, magari avendo il riconoscimento della organizzazione del Campionato italiano di specialità.

Seguono i link all'articolo nella sua sede originaria, alle classifiche e alle foto.

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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