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2 aprile 2014 3 02 /04 /aprile /2014 09:03

A 98 anni suonati Giuseppe Ottaviani fa incetta di Ori a Campionati Mondiali Master Indoor di Budapest

Il marchigiano Giuseppe Ottaviani, classe 1916 e 98 anni compiuti, ha "sbancato" i Mondiali master di Atletica di Budapest, aggiudicandosi anche un primato del mondo (4,44 nel triplo). Giuseppe Ottaviani ha iniziato a praticare atletica soltanto dopo i 70 anni: nella sua vita lavorativa faceva il sarto. 
Le sue imprese offrono molti argomenti di riflessione a propositi dei cosiddetti atleti "tardivi" e spingono a rivedere l'idea che un individuo che abbia superato determinati limiti d'età (in genere fissati e condivisi sulla base di luoghi comuni triti e ritriti) debba necessariamente "riguardarsi" ed astenersi da tutto ciò che potrebbe essere lesivo d'una condizione di salute in sé "precaria".  
Tale luogo comune deriva dalla presa di posizione del mondo medico che, in generale, tende a considerare la senescenza come una malattia che va curata.
A quelli che ritengono la pratica di attività sportive - e per giunta agonistiche - oltre i novant'anni (o oltre i settant'anni: in fondo ognuno dice la sua) è pericoloso e potenzialmente "letale", poichè metterebbe a rischio la salute - se non addirittura la vita -, si può ribattere soltanto che la Medicina (e i suoi "ambasciatori" nelle diverse discipline) correttamente dovrebbe limitarsi soltanto a fornire all'individuo "opzioni" possibili, evitando di essere rigidamente prescrittiva: in fondo, la decisione se curarsi o meno, se astenersi o meno da determinati comportamenti dovrebbe essere di pertinenza esclusiva del singolo individuo e affidata al suo personale senso di responsabilità. 
E, se dovesse succedere qualche incidente di percorso, smetterla con le solite asserzioni (che se non vengono proncuciate ad alta voce) vengono pensate del tito "Se l'è cercata", ma ammirare una persona che ha deciso di perseverare nelle sue scelte, pur avvertita di possibili rischi.
Vorrei ricordare il famoso adagio (ma senza alcuna volontà retorica): "E' meglio viver eun giorno da leone, che cento anni da pecora". 

Dieci medaglie d'oro con un primato del mondo in un unico mondiale, vale da solo un primato da Guinness. Se a questo si aggiunge che l'atleta in questione ha quasi 98 anni... e che il precedente primatista italiano, Vittorio Colò si era fermato a 7 ori, è detto tutto.
L'impresa porta la firma di Giuseppe Ottaviani, marchigiano classe 1916, debuttante alla rassegna iridata master indoor "over 35" appena conclusa a Budapest, in Ungheria.

Al termine della manifestazione, Ottaviani è stato festeggiato dagli organizzatori insieme all'altra veterana Olga Kotelko, 95enne canadese vincitrice anche lei di 10 ori, a cui ha voluto donare il suo bouquet di fiori. Il pluricampione mondiale master risiede a Sant'Ippolito, piccolo centro in provincia di Pesaro e Urbino, ed è nato il 20 maggio di 98 anni fa. Ha iniziato con l'attività agonistica dopo aver spento 70 candeline e aver lasciato il lavoro di sarto da uomo. "Partecipare a questi Mondiali è stata una gioia - dichiara Ottaviani che si allena a Fano - e durante i giorni delle gare la simpatia e la disponibilità di chi ho incontrato, dai volontari agli atleti delle altre Nazioni, mi ha fatto respirare lo spirito dello sport e in particolare della famiglia dell'atletica master: amicizia e corretta competizione".

 

"È bello essere riconosciuto e ricevere complimenti da atleti, donne e uomini di tutte le età e lingue, ma anche da ragazzi e ragazze presenti come volontari. Due di loro hanno detto che rappresentano la generazione 2.0, mentre io sono quella -2 (da 100)!", ha aggiunto Ottaviani.

Giuseppe Ottaviani (Sant'Ippolito, 20 maggio 1916) è un atleta italiano della categoria master (MM90 e MM95) praticante varie specialità dell'atletica leggera.

 

È stato militare durante la seconda guerra mondiale a Torino, per dedicarsi successivamente al suo lavoro di sarto per uomo.

 

Sposato con Alba Michelini ha tre figli: Paolo, Matelda e Marzia quest'ultima maratoneta della categoria MF45 (record personale: 3h08'51")[1].

 

Il suo impegno agonistico nell'atletica leggera è iniziato dopo il compimento dei settant'anni (fine anni 1980), seguito dal prof. Graziano Bacchiocchi nella velocità e nei lanci.
La vittoria del suo primo campionato italiano risale al 1999 (al 9 marzo 2014 conta 39 titoli italiani).

 

Nel 2010 allenato dal prof Mauro Angelini debutta prima nel salto in alto e nel 2011 a 95 anni anche nel salto in lungo e nel salto triplo, diventando il primo atleta a superare la soglia dei 2 m nel lungo con 2,14 e dei 4 m nel triplo con 4,46 ottenendo così il record del mondo in entrambe le specialità all'aperto.

 

Nel 2012 ottiene il record del mondo al coperto nel salto triplo con 4,37 m superando ancora per primo la soglia dei 4 m e anche nei 60m primo a scendere sotto la barriera dei 15" con 14"28 a quasi 96 anni; all'età di 96 anni compiuti salta ancora 2,12 m nel lungo, 4,32 m nel triplo - rispettivi primati mondiali M96 - e 0,85 m nell'alto e lancia il disco a 17,52m a soli 10 cm dal suo record europeo ex record mondiale all'aperto.

 

Nel 2013 ai campionati italiani indoor ottiene 4,33 nel triplo, 14"90 nei 60m e 1,58 nel lungo - primati mondiali M96 - a quasi 97 anni. Il 16 giugno migliora per ben due volte il record mondiale assoluto M95 del salto triplo all'aperto portandolo prima a 4,52m e poi a 4,67m a 97 anni compiuti. Nuovo record italiano nei 100m in 26"69 ai campionati italiani a Orvieto 28-29 giugno.Il 31 agosto ad Ancona ottiene la seconda prestazione mondiale di sempre nel salto triplo 4,54m e la miglior prestazione mondiale dell'anno nel salto in lungo 1,86m e nel lancio del disco 15,47m M97.Chiude l'anno con il titolo italiano nel penthatlon lanci a Bologna.

 

Il suo campo di allenamento è a Fano, a circa 25 km in cui si reca con la sua auto dal paese in cui risiede, Sant'Ippolito, "il paese degli scalpellini", in provincia di Pesaro-Urbino nelle Marche.

 

I suoi motti sono "Per me lo sport è vita" e "La curiosità mi spinge a vivere"; così al compimento del 95º anno si è regalato un computer e ha iniziato a navigare su internet; nel 2013 si è iscritto all'Università per la terza età a Fossombrone.

 

Da due anni su invito del prof Ario Federici, Presidente del corso di laurea in Scienze Motorie dell'Università di Urbino, tiene la lezione inaugurale del corso di attività motoria nella terza età.

 

Le sue imprese. Ai Mondiali master indoor di Budapest in ordine cronologico: mercoledì salto in lungo (1.83, primato europeo M95), 60 metri (14"67), lancio del disco (14.20); giovedì lancio del peso (5.39); venerdì salto in alto (0.82, primato europeo M95), lancio del martello (12.17), 200 metri (1'56"32, primato europeo M95); sabato lancio del giavellotto (11.00) e salto triplo (4.44, primato mondiale M95); domenica lancio del martello con maniglia corta (5.54). Sul podio a Budapest anche un altro marchigiano, Livio Bugiardini (Sef Macerata) che si mette al collo il bronzo sui 400 M65 in 1'00"87 e l'argento nella staffetta 4x200 M65, con il primato italiano di categoria (1'52"99), correndo in prima frazione per cedere il testimone a Rudolf Frei, Valter Basellini e Vincenzo Felicetti.

 

 

Per una rassegna completa sui risultati ottenuti ai Campionati Mondiali Master Indoor di Atletica Leggera di Budapest, vai all'esauriente aritcolo pubblicato nel sito web della FIDAL

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30 marzo 2014 7 30 /03 /marzo /2014 16:51

UltraMilano-Sanremo 2014 (1^ ed.). Michele Graglia ha impresso il suo sigillo sulla prima edizione

 

(Maurizio Crispi) La prima edizione della UltraMilano-Sanremo sulla distanza di 282 km in tappa unica sul solco della storica Granfondo Ciclistica, che - essendo iniziata nel 1907 - si celebra ogni anno (nel doppio format di gara agonistica ed amatoriale, in due date diverse), è entrata nella storia ed è già diventata mito.
Dopo 31h47'41 di gara il ligure (e, soprattutto, sanremese) Michele Graglia (Sanremo Runners) ha tagliato il traguardo. Subito dopo di lui, con un distacco di oltre un'ora l'ungherese Szonyi, lo statunitense Krupsky, e l'italiano Stefano Montagner (Runners Bergamo).
Michele Graglia ha affrontato con se stesso l'idea di una gara da lui stesso ideata assieme all'amico Riccardo Marvagli.

Pertanto, grandissime sono state le emozioni di tutti all'arrivo, nello spazio antistante la Vecchia Stazione Ferroviaria di Sanremo: alte ed intense le emozioni di Graglia, ma anche quelle del pubblico che lo ha attorniato, acclamandolo come un eroe, dei giornalisti e dei fotografi che l'hanno assediato, di Franco Ranciaffi, direttore tecnico della corsa che lo ha voluto intervistare.
Dopo il sudore e il dolore, sono arrivate le lacrime liberatorie, la gioia ed emozioni tanto intense che non si sarebbero mai potute prevedere mai.
E gli abbracci, tanti abbracci: primo fra tutti quello alla madre che lo attendeva vicino alla linea d'arrivo.

Un'impresa unica quella realizzata da Michele Graglia che ha stabilito una prima pietra miliare in una neo-nata competizione podistica che, senza tema di smentite, si può dichiarare la gara su strada in tappa unica più lunga d'Europa e, indubbiamente, una delle prime al mondo.
Prima di dell'arrivo di Graglia, questa distanza (ripetiamo: su strada) era ancora territorio sconosciuto.
E adesso, con la dimostrazione che si può correre a piedi in tappa unica da Milano a Sanremo (e non solo con la bici), è fissata una prima - fondamentale - pietra miliare.

Ora, nelle edizioni successive, il compito per altri di misurarsi con questa distanza e con le sue difficoltà.
 

La storia di Michele Graglia e di questa gara potrebbe diventare un film o un romanzo: perchè racconta come un sogno di corsa si può realizzare, come si possa alimentare dentro di sè una "vision" senza acocntentarsi di sognarla, ma tentando in ogni modo di porla in essere.

Michele Graglia, anche aiutato dalle circostanze (ma nell'agonismo di alto livello è così) ha colto una vittoria insperata, imponendosi al volo sulla defaillance di Marco Bonfiglio, quando la sua più rosea previsione era stata semplicemente quella di poter essere tra i primi dieci e, comunque, finisher.

Ma chi è Michele Graglia? In tanti se lo sono chiesti, poichè non è ancora conosciutissimo nel mondo dell'ultrarunning italiano. 

Ligure e sanremese di nascita, classe 1983, si è trasferito molti anni fa negli Stati Uniti, dove vive a Los Angeles e dove ha esercitato, sino a non moti anni fa, la professione di fotomodello.

Quattro anni fa è nata in lui la passione per il running, che presto si trasformata in passione per le ultradistanze.

Ancora oggi, vive per circa 11 mesi all'anno negli USa e lì si allena e gareggia. Il teatro prevalente dei suoi allenamenti sono le sierre che dominano Los Angeles, le sue gare preferite quelle trail di lungo corso.
Ha sperimentato, in un crescendo, varie ultradistanze, le 50 k, le 50 miglia, le 100 k, le 100 miglia.
Ha di recente assistito un suo amico americano durante la Badwaters.

UltraMilano-Sanremo 2014 (1^ ed.). Michele Graglia ha impresso il suo sigillo sulla prima edizioneEssendo di Sanremo e, soprattutto, essendo cresciuto nell'entusiasmo e nella kermesse degli arrivi della Milano-Sanremo ciclistica, ha cominciato a maturare l'idea di correre in solitaria - in modo pionieristico - da Milano a Sanremo lungo il percorso della Granfondo.
Ma, quando nel 2013, era quasi tutto pronto, a causa di una banale sindrome influenzale ha dovuto desistere con grande disappunto, perchè si era preparato duramente per oltre un anno per mettersi in condizione di affrontare l'impegnativa sfida nel modo migliore.

E' stato rimandato tutto all'anno successivo. A questo punto, assieme all'amico Riccardo hanno avuto l'idea: "Perchè non trasformare il progetto di una prova solitaria in gara con tutti i crismi?".

Il progetto è stato accolto favorevolmente (di più, con entusiasmo) dalla ASD Sanremo Runners e da Franco Ranciaffi e il sogno ha cominciato a diventare realtà: questa volta una realtà corale.

Si può immaginare che Michele Graglia, durante la gara (in vista della quale egli aveva continuato ad allenarsi con grande e costante impegno), fosse profondamente motivato e gasato. Dopotutto, era la sua gara, era quella che aveva sempre sognato, era l'occasione per addentrarsi in un territorio ancora sconosciuto e lungo una pista mai battuta.

Le circostanze gli sono state favorevoli, ma anche l'impegno che ci ha messo è stato formidabile (assieme all'abnegazione della sua crew che lo ha supportato e di cui faceva parte il padre, capo del team a tutti gli effetti, tutti assieme a lui senza dormire nemmeno un attimo per tutto il tempo di gara).
Ha creduto sin dall'inizio che sarebbe arrivato al traguardo: ma non avrebbe mai potuto predire che ciò sarebbe accaduto così bene!

Nelle interviste rilasciate subito dopo l'arrivo, quando il suo livello di adrenalina era ancora al massimo, Michele ha detto delle cose molto belle.
Alcune riflessioni sulle ultramaratone e sul limite. Qual'è il limite dell'ultramaratona? C'è un unico limite, un unico muro (come si intende nel discorso sulla maratona) o ce ne sono molti, tanti con cui ci si deve confrontare in modo subentrante? Ha hatto delle lucide affermazioni, scaturenti dalle sue esperienze concrete, che andrebbero scritte su di un lapidario manuale di endurance.
Ma ha anche detto delle cose sull'alternanza tra gli abissi di disperazione in cui affonda l'ultrarunner e i picchi di gioia e di piacere che arrivano tanto più intensi, quanto più profonda era stata la crisi.
E ha detto che ciò - nel corso di un'unica gara di ultramaratona - si verifica molte e molte volte.

Chi vorresti ringraziare in primo luogo per la riuscita di quest'impresa? Chi hai avuto in mente mentre correvi? Quali sono state le tue figure di riferimento? - gli hanno chiesto.

E Michele Graglia, commuovendo tutti e commuovendosi, ha risposto: Sono mio padre e mioa madre a cui è andato il mio pensiero più di una volta. Sono loro che mi hanno insegnato tanto e soprattutto mi hanno impartito la lezione che nella vita tutto deve essere conquistato, anche al prezzo della fatica e del dolore. Nulla arriva per caso o come un dono inatteso.

Bellissime parole, che danno la misura di uno che ha rivelato di possedere doti di grande corridore sulle ultradistanze, ma che soprattuto ha dimostrato di essere una grande persona, traboccante di affetti e di generosità.

Ecco, questo è Michele Graglia primo vincitore della UltraMilano-Sanremo.

Complimenti, Michele Graglia! Ora, hai conquistato sul campo il diritto di indossare il pettorale con il numero 1 alla prossima edizione! 


Foto di Maurizio Crispi 

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26 marzo 2014 3 26 /03 /marzo /2014 20:37

Niente Mondiali di Mezza maratona per Anna Incerti: un forfait dolorosoA causa di una sindrome influenzale l'atleta bagherese Anna Incerti, a pochi giorni dai Mondiali di mezza Maratona di Copenaghen, deve dare un "doloroso" forfait.

La notizia, purtroppo, era nell'aria, e questo pomeriggio è sfociata nell'ufficialità.
Anna Incerti ha dovuto rinunciare ai Campionati del Mondo di Mezza maratona, in programma  sabato prossimo 29 marzo, a Copenaghen (Danimarca).
Un forfait dovuto ad una sindrome influenzale che in questi giorni  ha “tartassato” l’atleta allenata dal professor Ticali.
Se infatti domenica scorsa sembrava che Anna stesse un po’ meglio (l’abbiamo tutti vista fare da madrina al Trofeo del Mare che si è disputato ad Aspra), ecco che puntuale è arrivata la ricaduta.
Da qui  la dolorosa rinuncia. “Anna – ha dichiarato Tommaso Ticali – nei giorni scorsi aveva provato a correre per una quarantina di minuti, poi la ricaduta e la dolorosa ma inevitabile decisione di dover rinunciare ai mondiali”.
La gara di Copenaghen doveva essere per la Incerti (oro nei 42,195 km nella rassegna di Barcellona 2010) il ritorno in azzurro, dopo il periodo della gravidanza e la nascita della piccola Martina.
Solo un rinvio, un incidente di percorso, per il pronto ritorno in azzurro, a cominciare dalla prossima occasione.


 

Fidal Sicilia - Michele Amato

Foto siciliarunning.it

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8 marzo 2014 6 08 /03 /marzo /2014 08:27

Giorgio-Calcaterra-corre-per-Sport-Senza-Frontiere--con-il-.JPG

 

Giorgio Calcaterra, Il campionissimo di Ultramaratona, pluri-campione del mondo 100 km su strada, e diverse volte Campione italiano nbella specialità, 7 volte vincitore consecutivamente della 100 km del Passatore, correrà per i bambini di Sport Senza Frontiere la prossima Maratona di Roma, in programma il 23 marzo 2014.

(Da www.sportsenzafrontiere.it) L’attuale detentore del titolo mondiale dei 100 km, l’uomo che ha corso 175 maratone in 10 anni; che ha completato ben 31 maratone solo nel 2004; che nel 2000, oltre a stabilire il suo personale sulla distanza (02:13:15), ha stabilito il Record Mondiale di Maratone corse in un anno sotto le 02:20:00, ricevendo un prestigioso riconoscimento dalla rivista specializzata americana Runner’s World; che è stato più volte più volte campione del Mondo 100 km su strada, più volte vincitore dei Campionati italiani FIDAL Assoluti/master di questa specialità, vincitore per sette anni consecutivi della prestigiosa 100 km del Passatore, lui - questo incredibile atleta - che si riconosce nei valori e nella missione di Sport Senza Frontiere, lo testimonierà pienamente il prossimo 23 Marzo correndo per noi.
Giorgio Calcaterra ha perfino attivato una sua personale raccolta fondi a sostegno di Sport Senza Frontiere.

La dichiarazione di “Re Giorgio”: ” Filippide corse 42 km senza fermarsi, da Maratona ad Atene per annunciare una vittoria. Io correrò i 42 km della maratona di Roma, con lo stesso scopo, annunciare che io, voi, ma soprattutto Sport senza Frontiere, abbiamo vinto, regalando lo sport ai bambini che non possono permetterselo. Correrò per loro, voi potete idealmente correre insieme a me, credendo come me nel progetto, garantendo con una semplice donazione, anche piccola, il diritto allo sport, rendendo accessibile, a chi più ne ha bisogno, quello sport pulito, leale in cui da sempre credo”.

 


Il video. Un allenamento tra il campione mondiale dei 100 km Giorgio Calcaterra e il nostro piccolo campione JJ.  

 

 

 

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17 febbraio 2014 1 17 /02 /febbraio /2014 20:57
Acea Maratona di Roma 2014 (20^ ed.). L'Azzurra Emma Quaglia sarà allo start il prossimo 23 marzo
E’ stata ufficializzata oggi la partecipazione di Emma Quaglia alla 20^ edizione dell’Acea Maratona di Roma, in programma il 23 marzo prossimo. La 33enne atleta genovese, tre volte campionessa italiana dei 3000 siepi, 9 presenze in maglia azzurra, lo scorso anno ha ottenuto nella prova di maratona un prestigioso 6° posto ai Campionati del Mondo di Mosca, chiudendo in 2h34'16.

In carriera ha corso 4 volte la maratona: la prima nel maggio 2011 ad Hannover, dove chiuse al terzo posto in 2:33.23.
La migliore prestazione l’ha fatta registrare il 18 novembre 2012 alla maratona di Torino, chiusa in 2:28:15.

Acea Maratona di Roma 2014 (20^ ed.). L'Azzurra Emma Quaglia sarà allo start il prossimo 23 marzoL’atleta tesserata per il Cus Genova, e allenata da Claudio Berardelli, domani partirà per il Kenya dove andrà a rifinire la preparazione per affrontare i 42 chilometri della Maratona di Roma. Il 23 marzo sarà affidato a lei il compito di riportare un’italiana sul podio a distanza di 9 anni (l’ultima fu Tiziana Alagia nel 2005 che chiuse al secondo posto, mentre l’ultima vittoria fu centrata da Ornella Ferrara nel 2004).

Emma Quaglia, laureata in medicina all’Università di Genova, ha iniziato a correre da piccola. In carriera ha sperimentato tutte le distanze del mezzofondo e fondo.
Nel 2004, a 24 anni, le hanno diagnosticato il Morbo di Basedow, malattia che debilita e mette a rischio l’attività agonistica, che poi è degenerato in cancro alla tiroide.
Si è operata subendo l’asportazione della tiroide e nel 2006 ha ripreso a correre, iniziando a provare le lunghe distanze fino all’esordio in maratona del 2011.

 

 

Palmarès
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione
2009 Mondiali di
mezza maratona
 Birmingham Individuale 35ª 1h14'11"
2013 Mondiali  Mosca Maratona 2h34'16"

Campionati nazionali

  • 3 volte campionessa nazionale assoluta dei 3000 metri siepi (2002, 2008, 2009)


 

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13 febbraio 2014 4 13 /02 /febbraio /2014 07:19

L'uomo che corre (The Running Man). Un film-documentario per raccontare una grande impresa di Lucio Bazzana

 

L'uomo che corre. Non poteva esserci titolo più appropriato per il filmato che vede protagonista l'indomito ultramaratoneta bergamasco Lucio Bazzana che, oltre ad aver compiuto mirabolanti imprese podistiche, ha più volte indossato la maglia azzurra in diversi dei più recenti campionati del mondo IAU nelle due specialità regina delle ultradistanze
Un vero e proprio documentario realizzato nel 2012 da Andrea Zambelli, della durata di quasi un'ora, in cui l'attenzione dello spettatore viene catapultata nel magico e misterioso mondo delle ultramaratone, come la mille miglia di Atene.

L’intensa colonna sonora è firmata dal musicista e compositore Walter “Bonnot” Buonanno.

Il documentario è stato presentato al festival del cinema di Bergamo e, successivamente, in molte altre rassegne cinematografiche come, ad esempio nella manifestazione "IL GRANDE SENTIERO | Habitat, culture, avventure: un progetto Laboratorio 80, Rivista Orobie e Club Alpino Italiano Sezione di Bergamo "A. Locatelli".

L'uomo che corre (The Running Man). Un film-documentario per raccontare una grande impresa di Lucio BazzanaL'Uomo che Corre (The Running Man) è un film che parla di Lucio Bazzana, ovvero di un atleta "insolito" che s'è cimentato in una sfida "insolita": l’Ultramaratona internazionale di Atene
La più grande gara di corsa mai affrontata in Europa: un percorso di 1000 miglia da coprire nel tempo massimo di sedici giorni, nella pista abbandonata di un aeroporto alla periferia di Atene. 
Lucio ha tagliato il traguardo dopo quattordici giorni e sette ore di corsa, con una media di tempo impiegato correndo - quindi - di circa diciotto ore al giorno, intervallando la sua fatica solo con brevi pause per nutrirsi e dormire.
Il film ha tentato di dare una risposta a domande che vanno oltre la semplice passione olimpica. 
Quanto può correre un uomo senza mai fermarsi? 
C’è un limite alla sfida che ci si prefigge? 
La si può affrontare senza esservi costretti, giusto solo per vedere se è possibile vincerla? 
Cosa succede al corpo e alla mente quando lo sforzo fisico è così prolungato? 
Che Guevara, che lo accompagna su una bandiera all’arrivo di ogni gara, gli ricorda che l’uomo, se è realista, deve esigere l’impossibile.

 

 

Guarda il video-anteprima su Vimeo


Vedi anche i seguenti due articoli su Lucio bazana, precedentemente pubblicati su questo Magazine.

Campionato del Mondo (+ Europeo) IAU 100 km. Anche il bergamasco Lucio Bazzana al Campionato del…

Articolo - 26/04/12 - Campionato del Mondo (+ Europeo) iau 100 km. Anche il bergamasco Lucio Bazzana al Campionato del Mondo Master 100 km: un "mitico" ultrarunner che ha tanto da raccontare - Il bergamasco Lucio

French Ultrafestival 6 Jours d'Antibes (7^ ed.). Con 814,875 km percorsi, Lucio Bazzana riconquista…

10/07/12 - French Ultrafestival 6 Jours d'Antibes (7^ ed.). Con 814,875 km percorsi, Lucio Bazzana riconquista lo scettro italiano della 6 giorni podistica - A partire dal 3 giugno 2012 (sino al 9 giugno…

 

Le foto sono di Maurizio Crispi.

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7 febbraio 2014 5 07 /02 /febbraio /2014 16:38

Brescia Art Marathon (BAM) 2014. Anche Danilo Goffi al via: Il grande campione Danilo Goffi, dopo la fatica doppia alla Portofino Run e alla Mezza Maratona delle Due Perle, sarà al via della Brescia Art Marathon (BAM), in programma il prossimo 9 marzo 2014. Danilo Goffi: "La Brescia Art Marathon sarà una prova fondamentale per la mia stagione".
Un'intervista a Danilo Goffi rilasciata a Cesare Monetti 

Danilo Goffi: una carriera infinita, iniziata ufficialmente nel 1991 con la medaglia d’oro europea categoria junior sui 10.000 metri, culminata con il Bronzo sempre europeo di maratona nel 1998, nel mezzo le Olimpiadi di Atlanta, oltre venti maratone e un primato personale sui 42,195km di 2h08’33”. Ma non è finita.
Si va avanti nonostante l’orologio biologico dice che ci sono tante primavere nelle gambe e non sia più nel gruppo sportivo dei Carabinieri da qualche anno, niente più professionismo.
Ma la voglia di correre c’è, è tanta, così come la classe, rimasta cristallina, e tutto questo lo porterà ancora per tanti traguardi in giro per il mondo.
Intanto il prossimo 9 marzo sarà al via della Brescia Art Marathon, con la voglia di far bene, così come accaduto nell’ottobre scorso con il successo alla Breno-Darfo-Pisogne di 30 chilometri sempre organizzata dal gruppo RosaAssociati.

CM -Ti abbiamo lasciato con il successo alla New York Marathon che ti ha praticamente consacrato primo al mondo categoria Master 40. Corretto?

“Direi di no, sono semplicemente diventato il primo MM40 ad aver tagliato il traguardo alla Maratona di New York dello scorso novembre. Mi sono rimesso in gioco puntando tutto su quello che, a mio parere, sono in grado di fare meglio - e di fare bene ancora oggi nonostante l'età, gli impegni di lavoro e, soprattutto, la quotidianità della mia famiglia: Correre. Quel che è certo è che NY non è stato un punto di arrivo, semmai quello di ri-partenza. Sono il primo master al mondo? Non penso e, comunque, non devo dirlo io; preferisco lasciare la parola agli esperti e ai risultati che ancora sento nelle mie corde”

CM - Quale l’obiettivo di questa primavera?

“L'obiettivo principale di quest'anno è un buon risultato cronometrico  nella Maratona, e proprio in febbraio inizio i due mesi di lavoro intenso finalizzato ai 42,195 km; considerata questa tempistica, confermo che sarò alla Milano Marathon. Prima di aprile, un buon test saranno i  Campionati Italiani di maratonina a Verona. Insieme al mio staff tecnico ho già definito un programma di allenamento con diverse tappe per testare il livello di preparazione nelle varie fasi di avvicinamento. Una di queste sarà sicuramente la Brescia Art Marathon del 9 marzo, una prova che considero fondamentale per capire a che punto sono ad un mese dalla gara. Dire adesso come starò al 9 di marzo, mi risulta difficile. Sicuramente darò il massimo e condurrò al meglio il mio allenamento in gara, forte del percorso mosso e dello spirito di sana competizione che respirerò a Brescia. Ad aprile voglio però giocare tutte le mie carte e fare il tempo che ho scolpito nella mia mente. Lavorerò sodo: è vero che le aspettative sono tante e alte; è vero che non sono più un giovanotto come tanti miei avversari, ma è altrettanto vero che so cosa voglio e so come e cosa fare per ottenerlo”.

CM - Hai già corso e vinto in zona bresciana alla Breno-Darfo-Pisogne, cosa ricordi di quel giorno?

“Ho un splendido nitido ricordo: organizzazione perfetta e allenamento ottimale in vista di New York Marathon. L'accoglienza riservatami dallo staff del Dottor Rosa è stata ineccepibile, il tifo e il calore della gente lungo il percorso mi hanno motivato e spinto a dare tutto me stesso. La varietà del tracciato è stato il punto di forza della Breno-Darfo-Pisogne, quello che ho maggiormente apprezzato: saliscendi, tratti asfaltati alternati a strade bianche con qualche ostacolo naturale; non potevo chiedere di meglio per i miei 30km di lancio verso la Grande Mela. Quella manifestazione mi ha portato bene, ho lavorato sodo per interpretarla al meglio, e alla fine il risultato è arrivato”

CM - Come ti allenerai in questo mese che porta alla Brescia Marathon? Quale il tuo giorno tipo?

“Più che un giorno tipo parlerei di una settimana. Chiaramente aver ricominciato a pensare di correre forte una Maratona come M40, mi pone di fronte ad alcune riflessioni, prima di tutte quella di cercare di non farmi male muscolarmente, quindi curo in modo particolare lo stretching, il lavoro sulla forza ben modulando gli allenamenti in salita, i due bi-allenamenti giornalieri e i km da effettuare in un'unica seduta, in modo tale da poter salire con accortezza nel numero totale dei km settimanali, che andranno da 140 a 180 km”.

CM - Dove lavori adesso?

“Lavoro come carabiniere in una stazione vicino a casa, è un impiego su turni che prevede momenti in ufficio e altri invece fuori in pattuglia. Mi sarebbe piaciuto fare l'atleta a vita, nelle mie vene scorre sangue e corsa, ma ad un certo punto è arrivato il momento di lasciare spazio ai giovani. Non nascondo che mi piacerebbe mettere la mia esperienza sportiva vissuta a disposizione delle nuove leve quindi adesso il mio sogno nel cassetto a lungo termine è proprio quello di far coincidere la passione di una vita con la professione, e chissà cosa mi riserverà il futuro: sono aperto a tutto, non mi precludo nulla”.

CM - Quanta voglia c’è ancora di fare sacrifici in Danilo Goffi per rimanere un atleta di vertice?

“Tanta, anzi, ancora di più. È vero, correre forte e ad alto livello comporta molti sacrifici. Ma se è la passione la molla che aziona il tutto, la fatica e le rinunce scorrono in secondo piano. Se vogliamo metterla sotto questo aspetto, allora dovrei dire che tutta la mia vita è stata un sacrificio unico: da ragazzo, i miei amici si divertivano mentre io facevo tutto con regolarità per ottenere risultati sportivi. Crescendo, ho rinunciato a molte altre esperienze dei miei coetanei, mosso dalla passione per la Corsa di lunga fatica. Ho avuto la fortuna di avere una famiglia e degli amici che non mi hanno mai ostacolato ma che, al contrario, hanno compreso quanto fosse importante per me la corsa. E, alla fine, tutti questi "sacrifici" sono stati ripagati nel tempo con i traguardi tagliati, le vittorie e anche le sconfitte vissute sul campo; e quando guardo Tatiana e Gabriele sono contento di poter condividere con loro i miei successi sportivi”.

CM - So che un tuo sogno ti porterebbe agli Europei di Zurigo questa estate…hai parlato con il Dt della Nazionale Massimo Magnani e…?

“Qualsiasi atleta di ogni età sogna la maglia azzurra: è il coronamento del proprio impegno, oltre che motivo di orgoglio poiché vestendola, puoi dar forma ai sogni di un'intera nazione. E della maglia azzurra non si è mai né stanchi, né sazi: è come una ciliegia, una tira l'altra, non vorresti mai smettere di indossarla, e ogni volta è emozionante come se fosse la prima. Normale quindi che anche io, nonostante le mie fresche 41 primavere, la sogni ancora. È il mio desiderio nel cassetto a breve termine, e sarebbe inoltre la prova che lavorando bene e con impegno, non ci sono vincoli per arrivare in alto. L'importante sono la dedizione, la serietà e la costanza nel lavoro; stabilire un obiettivo e impegnarsi al massimo per conseguirlo attraverso un programma ben definito e strutturato con il team di persone che collaborano con me. Cosa mi ha detto Magnani? Run, baby run...e se son rose...”

Cesare Monetti
UFFICIO STAMPA BAM14

 

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3 febbraio 2014 1 03 /02 /febbraio /2014 19:28
Mezza Maratona delle Due Perle 2014 (9^ ed.). Danilo Goffi manda in archivio la Portofino Run e la mezza delle Due PerleUn tuffo nel passato con un occhio verso il futuro e la consapevolezza del lavoro da fare nel presente: si riassume così il fine-settimana in trasferta di Danilo Goffi, impegnato a Santa Margherita Ligure in una 10 km e in una 21 km, rispettivamente la Portofino Run, in programma sabato 1° febbraio, e la Mezza maratona delle Due Perle, in calendario per domenica 2 febbraio.
Le porte sui bei tempi che furono si aprono per lui, appena arrivato nella perla del Tigullio grazie all’incontro con Stefano Baldini, Ottaviano Andriani e Denis Curzi, compagni di tante corse e altrettanti successi durante la carriera di atleta professionista.
E’ con loro e con Valeria Straneo che, sabato mattina, Danilo ha partecipato alla presentazione della Mezza delle Due Perle nella Sala Consiliare del Comune della cittadina ligure; ed è con il marchigiano Curzi che, approfittando di un momento senza pioggia, si è allenato in previsione delle due gare. Sono però gli altri due campioni a fargli compagnia nel pomeriggio alla Portofino Run, corsa competitiva di 10 km che si sviluppa sul lungomare tra Santa Margherita e Portofino: un percorso frazionato da continui saliscendi, ideale per un allenamento muscolare; ed è proprio così che Goffi interpreta questa manifestazione, correndo in scioltezza e senza forzare, persino chiaccherando con gli stessi Andriani e Baldini – 37’10’’ il suo tempo finale.
La giornata è terminata con la classica cena da atleta a base di carboidrati insieme ai ragazzi del Monza Marathon Team, realtà sportiva brianzola che da quest’anno annovera tra le proprie fila il maratoneta nervianese: quale occasione migliore per la consegna della maglia coi colori sociali da indossare la mattina seguente?
E durante la Mezza delle Due Perle sono i compagni di squadra incrociati lungo il percorso – un anello di una decina di km da ripetersi due volte, ad incitare Danilo che, dopo una buona partenza, si ritrova ad avere le gambe dure.
Ciononostante, caparbio e determinato come sempre, grazie alla grande forza di volontà riesce a reagire con prontezza e, con una buona condotta di gara in solitaria, sfrutta la particolare morfologia del percorso per un buon allenamento, chiudendo ottavo assoluto e primo di categoria in 1:09'32'.
Goffi ha dichiarato a caldo dopo l’arrivo ”Sono parzialmente soddisfatto e ho analizzato i punti di forza di questo weekend: la corsa su un tracciato così duro darà infatti i frutti nel medio termine”.
Concorde anche lo staff tecnico che, consapevole del fatto di aver visto comunque l'atleta 41enne reggere bene su due giornate di allenamento impegnativo nella bellissima cornice ligure, ha già programmato il lavoro futuro sia per motivarlo ulteriormente, sia per raggiungere, passo dopo passo, gli obiettivi definiti all'inizio di questo nuovo anno agonistico.
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2 febbraio 2014 7 02 /02 /febbraio /2014 20:05

Ivan Cudin racconta se stesso in una lunga intervista su YouTube

 

Di recente, Ivan Cudin, campione italiano di ultramaratona e più volte componente della Nazionale di Ultramaratona (sia per la specialità 100 km sia per quella delle 24 ore), è stato il protagonista di una lunga intervista, pubblicata su YouTube, in cui rivisita la sua esperienza sulle lunghe distanze. 
Il campione azzurro ha preso le mosse dalle emozioni vissute alle sue Spartathlon di cui è stato vincitore per due edizioni consecutive, mentre si è classificato terzo in qella 2013. 
L'intervista è stata realizzata da Marcella Mazzocco, con riprese e montaggio di Marco Callini.

 

Ecco la video-intervista

 

 


 
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29 gennaio 2014 3 29 /01 /gennaio /2014 19:56
Fatica doppia per Danilo Goffi a Santa Margherita LigureDoppio appuntamento nel Tigullio per Danilo Goffi nel prossimo fine settimana: sabato 1° febbraio 2014 è infatti atteso alla Portofino Run, mentre il giorno seguente sarà uno dei protagonisti della Mezza delle Due Perle.
Prosegue intensamente il lavoro del maratoneta nervianese in vista degli impegni della stagione 2014.
A fronte degli ambiziosi obiettivi, l'atleta ha definito con il proprio allenatore un programma dettagliato per presentarsi in forma.
Cominciano quindi in questi giorni i primi due mesi di preparazione specifica per la maratona: intento principale della fase iniziale, quello di mettere chiometri nelle gambe per andare poi a lavorare sulla velocità combinata alla tenuta di gara.
Aiutato dagli amici e compagni di allenamento ritrovati nel recente raduno azzurro a Baratti, alle 15.00 di sabato Danilo sarà al via della Portofino Run, gara competitiva di 10 km. "Il mio obiettivo non è quello di fare due gare tirate", ci racconta in una pausa durante la seduta di allenamento. "Non ho più vent'anni e devo fare le cose con la testa per non rovinare il mio fisico, ma prepararlo al meglio. Son quindi consapevole di non poter (e dover) strafare pretendendo troppo da me stesso [leggi due gare a ritmo elevato, ndr] ma, allo stesso tempo, a questo punto della mia preparazione, non aveva senso limitarmi a cercare il risultato - leggi tempo, in una mezza maratona, rinunciando invece alla possibilità di allenarmi al meglio per due volte in due giorni su un percorso impegnativo come quello di queste due gare. Ecco perché ho optato per una 10km tranquilla, per fare poi a ritmo gara la 21km di domenica".
Al suo fianco in entrambe le prove, l'amico ed ex-compagno di squadra Denis Curzi, anch'egli fresco del ritiro toscano: i due saranno di stimolo e aiuto reciproco per dare il meglio di sé; e sarà la Mezza delle Due Perle la gara nella quale daranno il massimo.
Il tracciato da Santa Margherita Ligure a Portofino e ritorno - lo stesso della 10 km del giorno precedente -, ben si presta per un allenamento muscolare, ricco com'è di curve interessanti e continui leggeri dislivelli; è un percorso tecnico lungo il quale Danilo dovrà impegnarsi al massimo senza prestare troppa attenzione, almeno per questa volta, alle bellezze paesaggistiche del posto.
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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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Lara arrivo pisa marathon 2012  arrivo attilio siracusa 2012
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            Elena Cifali   Eleonora Suizzo
   
   
   
   
   
   

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